La terza Corte d’Appello di Roma prenderà in esame a cominciare dal 12 dicembre prossimo il processo di secondo grado per le presunte violenze sessuali che tra il 2005 e il 2006 avrebbero subito i bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. A rivolgersi ai giudici di secondo grado per contestare l’assoluzione, con formula piena, delle 5 persone processate (le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Silvana Candida Magalotti nonché la bidella Cristina Lunerti e il marito della Del Meglio, Gianfranco Scancarello, autore di testi televisivi), sono stati il procuratore capo di Tivoli, Luigi De Ficchy, e l’avvocato Carlo Taormina, per alcune delle parti civili.
Il nostro ordinamento giuridico (vale la pena ricordarlo) prevede ben TRE gradi di giudizio e, sino a quando questi non si sono conclusi, si è sia INNOCENTI sia COLPEVOLI almeno per quanto riguarda la legge. Ben altra cosa ovviamente è la convinzione personale delle persone che ultimamente mi sono permessa di lasciar esprimere liberamente anche qui. Tant’è che troverete due commenti (presumibilmente della stessa persona) a cui però voglio dire una piccola cosa: se si vuole rivolgere a persone adulte come Lei faccia come crede ma non si permetta di offendere dei bambini perché può solo dimostrare il suo livello di povertà morale e sociale e non ci fa una bella figura.
Per quanto attiene ai “calci in culo” che Lei cita Le dedico questa bellissima foto antica che ricorda a tanti la propria infanzia dove si aspettavano i giostrai per fare appunto un giro su queste spettacolari giostre per acchiappare il nastro e farsi ancora un giro gratis.
Pino La Monica ha tenuto attività con minorenni nel Centro italiano opere femminili salesiane di Parma scatenando polemiche su Internet. Il difensore replica: “E’ nella legalità”
Le maestre dell’Asilo Olga Rovere questa mattina hanno sottoscritto una lettera indirizzata alle maestre rinviate a giudizio per abusi sessuali su minori etc etc etc… Leggete!!
«Stamattina alzarsi dal letto è stato difficile. Come ogni lunedì dobbiamo recarci al nostro posto di lavoro, la Scuola dell’Infanzia “Olga Rovere” di Rignano Flaminio. Dobbiamo accudire i nostri piccoli allievi, li dobbiamo educare, proteggere dai pericoli dell’ambiente e da quelli che vengono dai comportamenti sbagliati come l’egoismo e la prevaricazione. Dobbiamo aiutarli a compiere i primi passi nel mondo e nella società, vivere assieme a loro la gioia delle cose e del mondo. Ma stamattina non ce la facciamo. Venerdì il Gup di Tivoli ha accolto le richieste dei suoi colleghi Gip e Pm e ha rinviato a giudizio le nostre colleghe.
Pedofilia/Rignano Flaminio: rinviati a giudizio i cinque indagati… la bolla di sapone si è fatta di acciaio!!! E adesso come scoppia?
Oggi a Roma nevicava e quel manto bianco sui tetti sembrava proprio rendere onore a quei bambini dell’asilo Olga Rovere, quei bambini che hanno raccontato fatti e circostanze che difficilmente gli avvocati che difendono gli indagati possono “smontare”. Qua il castello degli orrori non è stato fatto con i rettangolini colorati del lego, qua il castello ha un indirizzo, un tetto, una cucina rossa, una piscinetta colorata e dentro ci sono orchi che hanno fatto del male ai bambini e che ora sono stati rinviati a giudizio.
L’avvocato Naso, legale della maestra Silvana Candida Magalotti, ha detto che la decisione del Gup è “paradossale”. Mi piacerebbe chiedergli <scusa, avvocà, ma che vor dì para-dossale? ner senso che s’aspettava de parà le ossa della “candida” e ja detto male?>. Vada a processo mio caro avvocato e dimostri che, come da Lei dichiarato al TG2, “se gli abusi ci sono stati sono accaduti altrove”! Oppure dimostri che i bambini hanno inventato tutto, le famiglie si sono contagiate e i bambini sono sani e non abusati: scoppierà la sua bolla di sapone? personalmente nutro molti dubbi.
L’avvocato Coppi, difensore invece della maestra Patrizia del Meglio e di suo marito Gianfranco Scancarello (ex autore TV), si è detto invece “sconcertato”! “Quello emesso oggi è un provvedimento sconcertante. Adesso faremo il processo per dimostrare l’innocenza dei nostri assistiti. E’ una delusione enorme quella che ho. Abbiamo ribadito, anche stamattina, che non ci sono prove scientifiche che circostanzino quanto sarebbe avvenuto”. E ancora “Se le indagini andavano avanti invece di 21, se ne sarebbe trovati 42 od 84 di piccoli violentati. Abbiamo genitori che di fronte alla insussistenza delle prove rispetto alle violenze, continuano a ripetere che i propri figli sono stati brutalizzati, nei modi peggiori. E’ una cosa incomprensibile”. (n.d.a. più che un avvocato è un matematico delle moltiplicazioni... ). “Con queste accuse si rischia fino a 15 anni – ha detto il penalista – ed è da non credere. E’ come un processo per omicidio per la morte di una persona che in realtà è viva”. (n.d.a. frasi incomprensibili che vogliono generare confusione ma che “in realtà sono frasi morte!).
OK, OK sono stanca e me ne vado a dormire. Ad ognuno il suo mestiere, ad ognuno il proprio pelo sullo stomaco… e se uno fà l’avvocato d’altronde ne deve avere tanto tanto.
Rinviati a giudizio al 27 maggio 2010:
Patrizia Del Meglio (ex maestra d’asilo), Gianfranco Scancarello (ex autore TV), Silvana Candida Magalotti (ex maestra d’asilo), Marisa Pucci (ex maestra d’asilo) e Cristina Lunerti (bidella).
Reati contestati:
atti osceni, maltrattamenti, sottrazione di persone incapaci, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, corruzione di minore, violenza di gruppo e atti contrari alla pubblica decenza
“Il rinvio a giudizio per tutti gli indagati è una notizia importante. Vengono così smontate le odiose congetture che hanno accompagnato la fase delle indagini. Gli elementi per celebrare il processo c’erano e ci sono ancora, forse anche più forti. Un primo importante passo verso la verità è stato compiuto”. Così Alessandra Mussolini, presidente della commissione bicamerale per l’Infanzia, commenta la notizia del rinvio a giudizio di tutti gli indagati per i presunti abusi su minori avvenuti a Rignano Flaminio.
Mentre in queste ore si stà svolgendo la quarta udienza nel Tribunale di Tivoli circa la vicenda di abusi sessuali su alcuni bambini dell’asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio, leggo dal quotidiano Il Tempo questo articolo: un piano diabolico degli “orchi” per essere scoperti!
PEDOFILIA, LA SCUOLA VIOLATA – Rignano, c’è un’altra casa degli orchi.
Dall’inchiesta trapelano particolari inquietanti. Bambini violentati e costretti a partecipare a riti orgiastici. L’atroce sospetto: piccoli portati fuori dentro degli scatoloni.
Grazie anche alla segnalazione dell’amico SPUNZ ho seguito la puntata di “Mi Manda Rai Tre” di venerdì scorso che si è occupata del caso di pedofilia nell’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. A ragione, nell’arco della puntata, si è fatto spesso riferimento al caso di abusi all’asiloOlga Rovere di Rignano Flaminio , ma sono tanti i casi accaduti negli asili italici (vedi ancheAsilo Sorelli Brescia) .
A presenziare in studio sono stati i genitori di un piccolo angelo che hanno raccontato, pur tra mille difficoltà emozionali, quanto sarebbe accaduto alla loro bambina nell’asilo del paese. Il numero dei bambini che avrebbero subito tali abusi sono 36 ma anche se fosse uno solo il fatto è di una gravità assoluta che non concepisce il perdono. Quel perdono vergognosamente richiesto dal parroco del paese, intervistato sul caso, che ha definito gli abusi “indelicatezze”…. Non ci dovremmo stupire più di tanto viste le tante inchieste fatte sui “preti pedofili” (vedi categoria Pedofilia e Chiesa sul blog) e sulle reazioni “indelicate” dei loro colleghi sacerdoti e quant’altro, ma, scusate, a me fà sempre schifo sentire uomini e donne che sminuiscono tali nefande azioni e danneggiano ancora una volta i bambini vittime di abusi.
Ma tornando sul caso di abusi su minori di Vallo della Lucania ricordiamo che la principale accusata è una suora peruviana, Suor Soledad, a cui i bambini venivano affidati dai genitori nella scuola stessa. La suora definita dai bambini col viso “color cioccolata”, cattiva con loro costringendoli a fare “brutti giochi che fanno male“, che aveva “un fidanzato cattivo“. I bambini poi parlano anche di fotografie e filmati nella casa vicina all’asilo e tanto altro. Alla suora stessa si sono aggiunti altri quattro imputati: due consorelle, un fotografo ed un altro uomo. Il 22 gennaio prossimo avrà inizio il processo poichè i bambini sono stati ritenuti credibili. Inutile per l’avvocato di Suor Soledad, Guglielmo Gulotta, continuare a parlare di “contagio collettivo”, di “caccia alle streghe”, “bolle di sapone” e “palle di neve”: in altri processi ha perso la sua tesi difensiva ed i suoi clienti sono stati condannati. Ad ognuno il suo mestiere, ovvio, ma Gulotta e gli altri avvocati difensori degli accusati si presentano sempre con quelle facce cariche di odio e rancore che…
…che se ne escono con delle frasi a cui rispondere con calma diventa un’impresa titanica.
Nonostante tutto i genitori sono stati bravissimi nel reggere il confronto e gli và tutta la nostra ammirazione.
Agli avvocati degli imputati, ai paesani di Vallo della Lucania che si foderano gli occhi e dileggiano queste famiglie, al prete perdonista, al Sindaco che non vede come queste famiglie sono ghettizzate, al Dirigente dell’Ufficio Regionale Scolastico disinformato dico…. vergognatevi!
Inchinate la testa di fronte a tanto dolore ed a tanta dignità. Essere genitori non è un mestiere, essere genitori và oltre ogni limite del pensiero e non si inventa. Ogni padre e madre che tale sia sà, capisce, percepisce ogni respiro del proprio figlio e, se guardandolo negli occhi vede il dolore, urla dello stesso male. Nessuno di voi, parlatori di sedi opportune, vive e convive ogni giorno e notte con questi bambini e quindi SEMPLICEMENTE NON SA’ (o non vuol sapere? mavalà che vai a pensare!).
Inutile tentare di “mettere a tacere”, la vergognosa piaga della pedofilia DEVE FINIRE e siamo tantissimi a parlarne ogni giorno affinchè le vittime NON STIANO IN SILENZIO ma denuncino ogni forma di abuso.
Schhhh, in silenzio stateci voi invece di vomitare le vostre stupide e false teorie.
Rignano: pm, processare indagati. Respinte le eccezioni preliminari proposte dalle difese.
(ANSA)- ROMA, 14 NOV- Rinvio a giudizio per tutti gli indagati per i presunti abusi sessuali che avrebbero coinvolto 21 bambini della scuola di Rignano Flaminio. E’ la richiesta formalizzata al Gup dal Pm di Tivoli. Per il rappresentante dell’accusa, ci sono elementi sufficienti per arrivare al vaglio processuale. Fissata al 15 gennaio la prossima udienza. Il Gup ha respinto tutte le eccezioni preliminari proposte dalle difese.
CASO RIGNANO: LEGALE MAESTRA, RICHIESTA RINVIO A GIUDIZIO FONDATA SUL NULLA/RPT
Roma, 14 nov. – (Adnkronos) – ”Il Gup non avra’ il coraggio di smentire cosi’ clamorosamente l’operato della Procura e del suo ufficio. Credo che saremo rinviati a giudizio. Affronteremo il processo che sara’ devastante per le famiglie dei bambini e per gli indagati: fra due anni saranno tutti assolti perche’ sul nulla non si possono costruire le sentenze di condanna”. Cosi’ l’avvocato Giosue’ Bruno Naso, legale di Silvana **Magalotti**, una delle maestre indagate nell’inchiesta sul caso Rignano, commenta all’ADNKRONOS la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm di Tivoli per tutti gli indagati.
”La richiesta di rinvio a giudizio del pm non ci ha sorpreso – spiega il legale – E’ stato un intervento molto deludente, elusivo di tutti i temi sollevati nel processo dalle ordinanze sia del Tribunale del Riesame che della Corte di Cassazione”. Secondo Naso ”si continua pervicacemente a sostenere le ragioni della prima ora e cioe’ che i bambini avrebbero manifestato sintomi di abusi e che questi non possano essere avvenuti in altro luogo che nella scuola di Rignano. Poiche’ il pm non ha altre spiegazioni di questi abusi, che lui da’ per scontati, gioco froza devono essere avvenuti nella scuola: fatti da chi non e’ un porblema che lo affligge piu’ di tanto”.
Trovate gli altri articoli sul caso Don Stefanoni qui e magari leggete anche quest’altro trovato in rete.
«Il ragazzino violentato Non ha inventato nulla Il suo racconto è credibile»
HANNO CREDUTO alle testimonianze del ragazzo che ha subito gli abusi sessuali, un parrocchiano minorenne all’epoca dei fatti e affetto da una lieve infermità mentale, i giudici del Tribunale di Como che hanno condannato il 29 maggio scorso l’ex parroco di Laglio, don Mauro Stefanoni, a 8 anni di carcere e a 150mila euro complessivi di risarcimento. La motivazione della sentenza di primo grado, depositata nei giorni scorsi, in oltre cento pagine parla chiaro circa le valutazioni fatte dal collegio della sezione penale lariana presieduto dal giudice Alessandro Bianchi.
E DIVERSAMENTE non poteva essere vista l’entità della condanna, che lo ha giudicato colpevole di violenza sessuale ai danni di un minore – «psichicamente debole e bisognoso di affetto e cure, incapace di ribellarsi efficacemente ad un soggetto adulto circondato da rispetto» – e visto che la conoscenza dei fatti accaduti dipende soprattutto dalle dichiarazioni della vittima, anche se a corroborare la sentenza entrano anche riscontri diretti e indiretti. Nel corso del processo, quindi, il minore «ha rilasciato reiterate dichiarazioni in ordine all’accaduto che, valutate nel loro pieno contenuto e coordinate logicamente con le altre risultanze probatorie, hanno confortato l’impianto accusatorio», questo sebbene l’esposizione del giovane «sia sempre caotica, confusa».
PER I GIUDICI i particolari nuovi emersi durante il procedimento non sono mai stati «in tale contraddizione da mettere in discussione la veridicità del suo racconto», mentre alcune «incongruenze evidenti», hanno comunque trovato «adeguata spiegazione, tale da non compromettere l’attendibilità dell’intera narrazione».
IN PARTICOLARE, visto che il ragazzo si confessò inizialmente con dei compagni di scuola, per il collegio «appare alquanto strano e poco plausibile» che il giovane volle stupirli raccontando le proprie «prodezze», così come «l’invenzione fantasiosa di rapporti sessuali con un sacerdote richiederebbe una capacità intellettiva ed una rielaborazione tipiche di una persona matura» che per i giudici sono «sconosciute» al ragazzo.
In sostanza per il Tribunale il giovane ha confidato gli episodi contestati – che spaziano dall’estate del 2003 all’ottobre del 2004 – «in modo sufficientemente coerente e congruente, con una progressione logica e con contraddizioni non sostanziali e nei limiti impostigli dalla sua patologia». Non fantasia, quindi, né una malattia capace di «minare interamente la sua capacità di rapportarsi al reale» nei suoi racconti di abusi, reiterati, di vario tipo. E così per i giudici sono cadute le due principali argomentazioni difensive per contrastare la credibilità della parte lesa: il complotto della famiglia e l’invenzione del ragazzo, considerati «del tutto inconsistenti».
Dopo l’ennesima denuncia di una bambina di 10 anni, le vittime di Pino La Monica sono arrivate a 12 (dodici) e lui si sfoga scrivendo ad un giornale una lettera dalla casa dove si trova ai domiciliari in attesa del processo.
REGGIO EMILIA, 30 AGO. 2008 – “Del ‘rispetto verso gli altri’ ho fatto la mia ragione di vita, del rispetto verso i più piccoli qualcosa di più… una missione, il mio lavoro. Mi hanno tolto tutto, ma resisto e continuo ad essere sereno e felice”. Sono le parole di Pino La Monica, l’insegnante attore arrestato il 20 marzo scorso dai carabinieri di Correggio accusato di pedofilia da 5 bambine che frequentavano i suoi corsi. Al buio, durante le lezioni di teatro, La Monica le avrebbe toccate e obbligate a rispondere alle sue richieste. Dopo due mesi di carcere ora è agli arresti domiciliari in attesa della richiesta di rinvio a giudizio.
Aggiornamento su Pino La Monica e qui il vecchio articolo su questo blog.
Pino La Monica
Fonte: IlRestoDelCarlino
ACCUSATO DI PEDOFILIA – La Monica ancora nei guai – Nuova denuncia per il teatrante
Nuovo macigno sulla testa di Pino La Monica, l’educatore finito in carcere il 20 marzo scorso con la pesante accusa di pedofilia, poi messo agli arresti domiciliari. E’ stata presentata una nuova denuncia nei suoi confronti.
A seguito delle denunce di abusi e maltrattamenti di 160 vittime dell’ex orfanotrofio Haut de la Garenne nel Jersey, si è avviata un’ indagine che ha portato alla scoperta di resti umani, precisamente di bambini dai 5 agli 11 anni, smembrati e cremati in un caminetto dei sotterranei. I sospettati di tali abusi, avvenuti tra il 1960 ed il 1980, sono un centinaio ma gli arrestati, per ora, sono tre . La cronaca di questo orrore continua con questo aggiornamento:
L’istituto sull’isola inglese, chiuso nel 1986, è al centro delle indagini per abusi sessuali
Ma un’inchiesta per omicidio è poco probabile per la difficoltà di datare i cadaveri
Jersey, l’orfanotrofio degli orrori
Trovati i resti di almeno 5 bambini
La denuncia di un parlamentare: “L’élite di Jersey preferisce nascondere la verità”
Vengono accusati da due distinte famiglie di averli invitati a cena per poi drogarli ed abusare dei bambini. L’articolo. Strana storia, certo, ma molti casi ci hanno indicato che “l’assurdo” ormai convive in molti animi umani. Certo è che anche in questo caso ci si deve affidare al lavoro degli inquirenti ed alla professionalità di chi parlerà (e farà parlare) i bambini. In questo caso la novità è che queste persone si preoccupano del buon nome dell’azienda e della serenità di chi ci lavora e chiedono cautela alla stampa già molto cauta nei confronti di un racconto così “balzano” da “poter ingenerare dubbio sull’attendibilità dei dichiaranti anche nel più ingenuo dei lettori”….
La mamma di una presunta vittima delle bestie di satana disse: IL BENE HA UN SOLO VESTITO, IL MALE NE HA MOLTI.
In questo blog si era solo accennato al caso “Don Baresi”, caso scoppiato nel novembre 2007 con l’arresto del vicedirettore della diocesi di Brescia. Quì l’articolo del suo arresto. Già nella stessa sede il suo “predecessore”, Don Luigi Facchi, era stato accusato per reati di pedofilia ed aveva patteggiato la pena nel 2002 . Nonostante vengano ritrovati nel computer di Don Baresi centinaia di foto pedopornografiche la curia di Brescia scrive: nutro profonda speranza che l’accusa si risolverà in una bolla di sapone!!! La stessa curia che già a luglio sapeva delle indagini e che non ha fatto nulla! Nonostante il ricorso, Don Baresi è ancora agli arresti domiciliari in attesa che venga deciso domani sulla richiesta di “rinvio a giudizio!
ABUSI SU 14ENNE, CHIESTO PROCESSO VICERETTORE SEMINARIO BRESCIA
(AGI) – Brescia, 9 lug. – Si e’ aperta oggi l’udienza preliminare per don Marco Baresi, il vicerettore del seminario di Brescia arrestato il 27 novembre scorso dalla Mobile con l’accusa di presunti abusi su un suo ex allievo, all’epoca dei fatti 14enne, e detenzione di materiale pedopornografico. Il Pm, Simone Marcon, ha chiesto il rinvio a giudizio. Il giudice, Carlo Bianchetti, si e’ riservato la decisione. L’udienza e’ stata rinviata all’11 luglio prossimo.
Il giornale “la Repubblica” di oggi titola sulla cronaca di Roma:
NUOVE ACCUSE A DON RUGGERO – TRE BAMBINI DENUNCIANO ABUSI. Nuove accuse nei confronti di Don Ruggero Conti. Altri tre bambini hanno raccontato di aver subito abusi dal parroco… ma le indagini vanno anche indietro nel tempo: altri giovani, ora maggiorenni, sono stati contattati dagli investigatori che vogliono capire se il sacerdote avesse compiuto in passato altre violenze… Il prete, inoltre, avrebbe fatto vedere ai bambini film pornografici che sono stati ritrovati nel suo appartamento…
Questo sembra che sia diventato un blog che parla esclusivamente di sacerdoti “pedofili” ma così non è!! Il problema vero è che sono tanti e che non c’è giorno che non si leggano notizie in merito allo scandalo che certi “preti” continuano a portare nelle NOSTRE CHIESE. Ed oggi aggiorniamo anche così riportando questa notizia dove, due “semplici cittadini” vengono indagati per aver “AVVERTITO” il loro amico sacerdote delle indagini in atto su di lui di cui a questo vecchio articolo:
Play-Station, Wii e Xbox. Dagli Usa viene lanciato l’allarme! i pedofili stanno ora utilizzando questi metodi on-line per avvicinare i nostri piccoli. Intanto però, per risollevarci un pochino il morale, arriva anche la notizia del pedofilo di Savona Aldo A., 32 anni, che è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e all’interdizione perpetua da occupazioni che prevedano la frequentazione di luoghi dove si trovino bambini. L’uomo è stato processato con l’accusa di avere violentato una bambina che, all’epoca dei fatti, aveva tra gli 11 e i 13 anni. L’imputato ha consumato rapporti sessuali completi con la ragazzina, accolta nella sua casa perchè sorella minore della propria compagna. Gli abusi sessuali si sono protratti per oltre due anni.
Molti commenti sono stati scritti sul mio blog da parte degli “innocentisti” sostenitori di Don Ruggero Conti. Capisco il punto di vista di queste persone (tanto è che non ne ho cancellato i commenti), per carità… ma qui nessuno si sostituisce alla Legge, alle indagini e quindi si riporta solo quanto scritto dai giornalisti (a cui è evidente qualcuno racconta…non a me). L’opinione di chi scrive su questo blog è certamente non condivisibile da alcuni ma ognuno ha diritto di averne una. Qui ed altrove si condanna lo scempio che i “pedofili” fanno dei bambini, dei ragazzi e credo che su questo siamo tutti d’accordo! O no??
“Io pedofilo? È un complotto”
Don Ruggero si difende. Sarà interrogato anche il vescovo
di Rory Cappelli Anna Maria Liguori
Intanto che parliamo di Tully, prete americano pedofilo trasferito a Vicenza, esce la notizia su come procedono oltreoceano le cause contro i preti che hanno abusato di bambini nel corso degli anni!! Pare che i preti denunciati siano 3000… tremilaaaaa!!