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Pedofilia – Abusi – Violenza –


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Francesco Tadini: condannato alla pena di 3 anni di reclusione per aver tentato di fruire di prostituzione minorile e per detenzione di materiale pedopornografico

Il Giustiziere degli Angeli

Ricevo dall’Ufficio Stampa di Francesco Tadini il seguente comunicato in quanto riportavo un articolo di Repubblica Milano in merito alla sua condanna (anche lo stesso giornale nel frattempo ha cambiato il contenuto dell’articolo che allegavo in link attivo):

Milano, 29 luglio 2010

SI CHIEDE L’IMMEDIATA RETTIFICA DELLA NOTIZIA IN QUANTO NON SI TRATTA ASSOLUTAMENTE DI TENTATA VIOLENZA E NON E’ MAI MAI STATA IDENTIFICATA NESSUNA MINORE E NON SI TRATTA DI UNA CONDANNA PER PEDOFILIA MA PER DETENZIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO. SE NON AVVERRA’ LA RETTIFICA COSI’ COME RICHIESTA AGIREMO IMMEDIATAMENTE PER VIE LEGALI.

COMUNICATO STAMPA – Errore di persona. Francesco Tadini non è un pedofilo.

Non ha mai chiesto bambini dai 3 ai 10 anni e non è mai stato con una prostituta minorenne.

Cadono le pesanti accuse. Tadini, condannato in primo grado per aver tentato di avere contatti con prostitute minorenni e per aver detenuto materiale pedopornografico.

Dichiara: “La mia vita è stata comunque distrutta”.

Francesco Tadini non ha mai consumato un rapporto sessuale con una prostituta di minorenne. All’esito del processo di primo grado, avvenuto, per scelta della difesa, con rito abbreviato, il Giudice ha anche escluso che sia stato Tadini a richiedere bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Questa attribuzione gli era costata agli occhi dell’opinione pubblica l’attribuzione dell’immagine di pedofilo. Tadini è stato invece condannato alla pena di 3 anni di reclusione per aver tentato di fruire di prostituzione minorile e per detenzione di materiale pedopornografico, sul punto la difesa si riserva comunque appello.

I difensori dell’imputato, avvocati Claudia Michela e Lorenzo Zirilli, attraverso la sola documentazione del fascicolo del pubblico ministero, sono riusciti a dimostrare che Tadini non ha mai avuto un rapporto con una prostituta minorenne. La donna in questione non era mai stata identificata e la sua età era stata ipotizzata dall’accusa attraverso l’interpretazione di alcune intercettazioni telefoniche: tale ipotesi non ha però retto il vaglio del Giudice. Egli ha però ritenuto che le richieste effettuate da Tadini, oggetto di intercettazione telefonica, configurassero un tentativo.

E’ stato anche dimostrato come non fu Tadini a richiedere bambini dai 3 ai 10 anni, ipotesi questa che non era mai stata formalizzata in un’accusa di pedofilia, ma che era stata nondimeno diffusa dai media con grande eco. Tale attribuzione, fondata sul contenuto di un’intercettazione telefonica in cui una prostituta riferiva al suo protettore che un suo cliente abituale ricercava bambini dai 3 ai 10 anni, è stata smentita dalla dimostrazione che Francesco Tadini neppure conosceva la donna in questione. Inoltre, la stessa prostituta, sentita in interrogatorio in fase di indagini, ha riportato una descrizione del cliente che non corrisponde affatto a Tadini ed ha citato l’effettuazione da parte del cliente di un prelevamento bancomat finalizzato a pagare le prestazioni richieste, prelevamento che si è dimostrato non essere mai stato eseguito da Tadini. Si è quindi trattato di un clamoroso errore di persona, che è costato però a Tadini un enorme danno di immagine.

La detenzione di materiale pedopornografico, per cui Tadini ha riportato condanna, sarebbe invece il frutto di scaricamenti massivi di foto da siti liberamente accessibili nel web, inoltre, le perizie informatiche hanno riscontrato che nessuna foto è stata scambiata, comprata, né tantomeno prodotta da Tadini. Si può quindi affermare che Francesco Tadini non ha mai alimentato attivamente il mercato web di foto pedopornografiche.

L’indagine su Francesco Tadini, figlio del pittore e scrittore Emilio Tadini e presidente dell’associazione culturale Spazio Tadini, è stata una notizia choc, in particolare, nell’ambiente dell’arte e della cultura milanese.

Francesco Tadini appena scoprì di essere stato indagato, il 5 febbraio di quest’anno, si dimise dalla carica di Presidente di Spazio Tadini e preferì, per rispetto nei confronti dei sostenitori e collaboratori dell’associazione, chiudersi nel silenzio e attendere che la giustizia facesse il suo corso.

Ora Tadini dichiara: “Sono felice di aver dimostrato di non aver mai chiesto bambini dai 3 ai 10 anni e di non aver mai avuto un rapporto con una prostituta minorenne. In questi mesi sono riuscito a sopravvivere grazie alla mia compagna, con la quale vivo da 9 anni, che non ha mai creduto che fossi un sadico pedofilo, e grazie agli amici che mi hanno scritto e sostenuto. La condanna di oggi non è nulla rispetto alla condanna pubblica e morale che ho subito per azioni che non ho mai commesso. Mi hanno distrutto pubblicamente e azzerato la vita e gli affetti”.

IN ALLEGATO DOCUMENTO IN PDF

Ufficio Stampa Difesa Tadini


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Pedofilia: condanna a tre anni per Tadini. Non c’è spazio a dubbi.

Il Giustiziere degli Angeli

Francesco Tadini condannato per pedofilia tre anni per la tentata violenza a una minore.

Il gallerista a processo in seguito alle indagini su una banda di albanesi e romeni che sfruttavano prostitute.

La polizia aveva trovato nel suo computer foto con bambini bendati, legati e incappucciati, sottoposti a sevizie e torture, e poi altri video e immagini, migliaia, con bimbi costretti ad atti sessuali. Oggi Francesco Tadini, noto gallerista milanese e figlio del pittore scomparso Emilio, è stato condannato con rito abbreviato a tre anni di reclusione dal gup di Milano Giuseppe Vanore. Il giudice, in particolare, lo ha condannato per i reati di detenzione di materiale pedopornografico e di tentativo di atti sessuali in cambio di denaro con una ragazzina di 15 anni.

Il gallerista, molto conosciuto nell’ambiente artistico milanese e responsabile dello Spazio Tadini fino allo scorso febbraio, era stato arrestato il 29 aprile scorso, in seguito alle indagini del pm di Milano Antonio Sangermano e della Squadra Mobile. Il pm aveva chiesto per lui una condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere, ma il giudice ha riqualificato l’accusa di atti sessuali con minorenne in tentativo.

L’uomo avrebbe cercato di avere rapporti sessuali, il 21 dicembre scorso, con una ragazzina. L’inchiesta era nata in seguito alle indagini che avevano portato in carcere una banda di albanesi e romeni che sfruttavano prostitute anche minorenni. Secondo l’accusa, Tadini sarebbe stato in contatto con una prostituta della banda e in seguito a una perquisizione nella sua abitazione gli investigatori avevano trovato i video e le immagini da loro definiti un vero e proprio archivio dell’orrore.

Link Articolo Originale


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Pedofilia: arrestato il gallerista Tadini

Il Giustiziere degli angeli

I primi di Febbraio una notizia su Francesco Tadini: pedofilia, indagato il gallerista per aver chiesto ad un intermediario una bambina dai 3 ai 10 anni per fare sesso! Ora viene arrestato con l’accusa di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico. Vi invito a leggere quanto vi evidenzio in rosso nell’articolo sotto riportato, soprattutto su come giustifica la detenzione di materiale pedopornografico (incorniciatela come “la stronzata del giorno” ed accoppiatela a quella di Pino La Monica che disse di avere quel materiale perchè gli serviva per preparare uno spettacolo teatrale contro la pedofilia Il LINK)


Sevizie e abusi su minori: arrestato il gallerista Francesco Tadini – Il figlio del pittore Emilio accusato di rapporti con una 16enne e detenzione di materiale pedopornografico

MILANO – Francesco Tadini, noto gallerista milanese 50 enne, responsabile dello Spazio Tadini e figlio del pittore Emilio Tadini, è stato arrestato con l’accusa di avere avuto rapporti sessuali con una minorenne in cambio di denaro e di detenere un ingente quantità di materiale pedopornografico, foto e video, tra cui anche immagini di bambini seviziati, torturati, legati con funi e costretti ad atti sadici . Il 17 febbraio scorso Tadini era stato interrogato per oltre due ore in Procura, a Milano, perché indagato con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione minorile nell’ambito di un’inchiesta del pubblico ministero Antonio Sangermano sullo sfruttamento di giovani ragazze straniere. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il gallerista avrebbe avuto rapporti con prostitute minorenni e, a suo carico, ci sarebbero anche alcune intercettazioni telefoniche che dimostrerebbero la sua volontà di avere incontri con bambine.

LA PERQUISIZIONE – Le immagini trovate durante una perquisizione nei supporti informatici di Tadini ritraggono anche bambini di meno di 10 anni sottoposti a torture e sevizie a sfondo sessuale. Il gallerista, arrestato su un ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal Gip Michaela Curami su richiesta del Pm Antonio Sangermano, si sarebbe giustificato di fronte ai magistrati e agli investigatori sostenendo che il materiale trovato era custodito «per indagare artisticamente l’abiezione umana».

LE BANDE DEGLI SFRUTTATORI – Tadini era indagato dal gennaio scorso nell’ambito di un’inchiesta su due bande costituite, una da cittadini albanesi e l’altra da cittadini romeni, accusati di sfruttamento della prostituzione. Tra il gennaio e il febbraio scorso le indagini avevano portato all’esecuzione di quattro diverse ordinanze, che avevano consentito alla polizia di arrestare una ventina di persone.

«UNA BAMBINA DI 3 ANNI» – Secondo quanto è possibile apprendere, Tadini avrebbe allora contattato per telefono la banda di romeni per chiedere una prestazione sessuale con una 16enne e contatti sessuali con bambine di 3 e 10 anni. La prima richiesta era stata accontentata in cambio di 500 euro, mentre la seconda no perché la banda non aveva bambine così piccole a disposizione. A carico dell’uomo ci sarebbero numerose intercettazioni telefoniche. All’inizio dello scorso febbraio, grazie a un decreto di perquisizione, gli agenti della Mobile avevano condotto una perquisizione presso gli spazi a disposizione del gallerista, scoprendo un’enorme mole di materiale pedopornografico: 14.028 file visibili direttamente, 424 file compressi, 4 video compressi, 46 video immediatamente consultabili e 34 file protetti da password. Il gallerista è stato recluso nel carcere di San Vittore a Milano.

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Pedofilia: indagato il gallerista Francesco Tadini

Il Giustiziere degli Angeli

Stà facendo molto discutere questo caso in cui il gallerista Francesco Tadini è indagato perchè avrebbe chiesto ad un intermediario DUE BAMBINE.

Milano, indagato il gallerista dei vip:”Voleva fare sesso con le bambine”

Francesco Tadini, figlio del maestro Emilio, avrebbe chiesto a un intermediario “una bambina di tre anni e una di dieci”. L’inchiesta ha già portato a 11 arresti

di Paolo Berizzi


«È venuto da me un cliente importante e famoso. Mi ha chiesto di procurargli una bambina di 3 anni e una di 10». Così parlava una prostituta romena intercettata al telefono. Eppure, quando all’alba i poliziotti hanno bussato a casa con il mandato di perquisizione, lui, il cliente «importante», non ha battuto ciglio: pensava a uno scherzo. Ha capito che facevano sul serio, Francesco Tadini, solo quando gli hanno sequestrato computer, dischetti e altro materiale bene ordinato nel suo appartamento in centro pieno di opere d’arte, quadri del padre e di altri artisti.

Il motivo del blitz, però, non aveva niente a che vedere con la pittura. Piuttosto con una brutta storia che, per ora, lo vede indagato per l’articolo 600 bis (comma II e III), la legge che punisce il cliente di una prostituta minorenne. Lui è Francesco Tadini, 44 anni, gallerista tra i più noti in Italia, regista, autore teatrale e, soprattutto, figlio del “maestro” Emilio Tadini, scomparso otto anni fa. Gli stessi occhi di ghiaccio del padre, le stesse passioni: soprattutto per la scrittura e la poesia.

Il nome di Francesco Tadini balza all’orecchio degli agenti della squadra mobile tra novembre e dicembre del 2009. Incidentalmente. La polizia sta indagando su una rete di squillo gestita da due gruppi criminali: albanesi e romeni. Soliti metodi di sfruttamento delle ragazze. Quasi tutte connazionali. L’operazione, coordinata dal pm Antonio Sangermano, si concretizza una settimana fa con 11 arresti. Ma l’aspetto più inquietante dell’inchiesta, come documentano le intercettazioni agli atti, ha per protagonista proprio Tadini. Ascoltando le telefonate tra uno degli sfruttatori e una prostituta rumena, gli investigatori catturano una comunicazione fuori dall’ordinario.

«È venuto da me un cliente importantee famoso – dice la donna – Mi ha chiesto di procurargli una bambina di 3 anni, da toccare, e una di 10 per fare sesso». Il cliente è Tadini. A quel punto la prostituta e il protettore si adoperano per soddisfare la sua richiesta: e la ricerca produce un risultato. I poliziotti monitorano le telefonate tra la donna e Tadini. La prima, di fatto, assume il ruolo di intermediaria. Nel mese di dicembre il figlio del pittore apprende dal suo contatto che è pronta una ragazza di 14 anni, disposta anche a sottomettersi a perversioni sadiche. L’incontro sessuale si sarebbe consumato in un appartamento pochi giorni dopo.

Il 26 gennaio scattano le manette per i vertici dell’organizzazione che sfruttava le ragazze. E ora gli agenti piombano a casa di Tadini. Per il momento all’uomo viene contestato il fatto di avere avuto rapporti sessuali con prostitute minorenne. Ma il contenuto delle intercettazioni aggrava, almeno da un punto di vista morale, la sua posizione. Il pm Sangermano ha interrogato la prostituta romena al centro della vicenda. Nelle prossime ore sarà ascoltato anche Tadini. Molto conosciuto in città, organizzatore di vernissage molto ben frequentatie ospitati allo spazio Tadini – di cui è direttore artistico – in un’intervista ha raccontato: «Mio padre mi diceva sempre: se dai tutto all’arte, l’arte ti dà tutto».

(la repubblica 05 febbraio 2010)  LINK ARTICOLO originale