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Asilo Pistoia/Anna Scuderi: sono depressa, lavoro troppo… per questo picchiava i bambini?

5 commenti

Il Giustiziere degli Angeli

Non riesco proprio a rendermi conto nè per quanto le due maestre hanno fatto, nè per quanto la Scuderi ha dichiarato al Giudice. Guarda le orribili immagini delle violenze che LEI ha fatto al bambino ed ha il coraggio solo di descriversi “depressa”?? <<Non ce la facevo più, dovevo cercare di portare avanti due asili, al mattino a Pistoia, al pomeriggio a Quarrata, decine di bambini, pratiche burocratiche, lavori e pulizie… era un lavoro più grande di me, mi sentivo stressata>>. Devo essere sincera, sarebbe meglio il silenzio, l’accettazione passiva consapevole di aver fatto qualcosa di orribile su bambini piccoli. Caso chiuso! Si pensi ora, subito, ad aiutare i piccoli a superare il trauma: loro hanno tutti i diritti di essere stressati, le maestre restino in carcere lungamente in isolamento! Grazie


Le maestre dal giudice – “Due asili, troppo stress” – La direttrice: “Sono sola, non ce la facevo più”

Risposte smozzicate, appena sussurrate. Silenzi interminabili. Lo sguardo assente puntato sullo schermo che la mostra mentre afferra per i capelli una bambina, le infila a forza un cucchiaio in bocca e la costringe a mangiare premendole il tovagliolo sulla bocca. Anna Laura Scuderi, 41 anni, direttrice dell’asilo Cip Ciop, ha partecipato così all’interrogatorio davanti al gip che doveva convalidare il suo arresto (la decisione oggi): in discussione non era soltanto la sua libertà, ma tutta la sua vita: «Sono depressa», ha provato a spiegare Anna Laura di fronte alle immagini che non sembravano lasciare la possibilità di negare. Poi ha raccontato: «Non ce la facevo più, dovevo cercare di portare avanti due asili, al mattino a Pistoia, al pomeriggio a Quarrata, decine di bambini, pratiche burocratiche, lavori e pulizie… era un lavoro più grande di me, mi sentivo stressata». Un colloquio a metà tra l’interrogatorio e lo sfogo: «Signor giudice, poco tempo fa ho perso due zii. Io vivo sola, ero molto legata a loro, per me è stato un dolore enorme».

Nelle carte delle indagini per i maltrattamenti dell’asilo di Pistoia finiranno filmati e testimonianza. Ma sono in tanti – investigatori, magistrati, genitori – a farsi la stessa domanda: perché è successo? Che cosa ha spinto (se le accuse saranno confermate) Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce a comportarsi così con dei bambini indifesi? Il processo non risponderà a questo interrogativo. Non deve. Ma ognuno tenta una sua interpretazione: «Soltanto una persona che odia i bambini può agire in questo modo», sibila un genitore uscendo con le lacrime agli occhi dopo aver guardato il video registrato dalla Squadra Mobile guidata da Antonio Fusco. Tra gli investigatori, però, c’è chi azzarda un’altra ipotesi: «Nessuna delle due donne ha figli. Forse perché non li volevano. Ma se la rabbia fosse nata proprio dal desiderio non realizzato di avere un bambino?».

La risposta non arriverà mai. Nelle carte del processo non entreranno i silenzi e i sospiri di Anna Laura Scuderi, ma la sua vita dice molto della vicenda che l’ha vista protagonista. Forse per capire – non certo per giustificare – che cosa è successo bisogna partire da Quarrata, la cittadina satellite di Pistoia dove vive la donna. E subito una cosa stupisce: qui si conoscono tutti, ma di Anna Laura nessuno sa nulla. Poi arrivi alla sua casa, una vecchia costruzione ocra, ristrutturata e trasformata in condominio dove vivono una ventina di famiglie. Una piccola comunità, tanti giovani, ma ancora quella risposta: «La signora Scuderi? In tanti anni non ci siamo mai scambiati più che un saluto. No, non era scortese, ma sembrava terribilmente sola», racconta Alessandra, che abita due porte più in là.

Tutti poi ripetono lo stesso dettaglio: «Guardava sempre in basso». Ecco l’appartamento di Anna Laura Scuderi: pochi metri quadrati affacciati sul cortile, «ma lei non ci stava mai», ricorda Francesco e punta il dito verso la parete in comune con la maestra d’asilo: «Di là dietro arrivava soltanto silenzio. Visite, amici? Mai sentito nulla». Sulla porta di Anna Laura altri piccoli indizi: bastoni di incenso, profumi. Sul terrazzo aspirapolvere e detersivi: «A volte la vedevamo alle sei di mattina che puliva, puliva. Ogni giorno spazzava il terrazzo. Poi via, era da poco passata l’alba che usciva per andare a lavorare», raccontano Lucia e Marta, che abitano di fronte alla donna. Tornano in mente le parole degli investigatori: «Quella donna ha l’ossessione della pulizia, della disciplina».

Soprattutto è sola. Si chiude in silenzi impenetrabili. Come ieri durante l’interrogatorio. Come nei primi due giorni in cella, pochi metri quadrati nel carcere femminile di Sollicciano condivisi con Elena Pesce, l’inserviente dell’asilo. Ma le loro sorti sembrano già dividersi. Così anche le loro vite sembrano distanti: Elena ha 28 anni, un compagno, una famiglia che le vuole bene. A cominciare dal papà Vincenzo, un artigiano stimato e apprezzato: «Abbiamo saputo la notizia guardando da Internet, è stato uno choc», raccontano. Chi è davvero Elena? «Una ragazza normale, con un compagno. Una persona che si dedica anima e corpo al lavoro… dieci, dodici ore al giorno». Ma allora quelle immagini? «Se fosse vero per noi sarebbe un dolore enorme, ma Elena non è tipo da fare male a un bambino».

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5 thoughts on “Asilo Pistoia/Anna Scuderi: sono depressa, lavoro troppo… per questo picchiava i bambini?

  1. dovrebbero essere processate in piazza dai genitori!e dalla gente!!!!!hanno rovinato la psiche di 60 bambini…e nessuna punizione legale….nn sara’0 idonea

  2. mi fanno pena
    sono esseri spreggevoli
    speriamo che i bambini un giorno possano dimenticare

  3. …tanto con la legge italiana si faranno un paio di mesi in carcere e poi domiciliari…buona condotta e tra un anno libere…l’odio per queste bestie e’ all’ennesima postenza…lasciatele in mezzo alle altre detenute…sapranno loro come dargli da mangiare…

  4. Sono anch’io un insegnante di materna che per colpa sua non ho potuto aprire il mio asilo in quanto aveva minacciato la proprietaria del locale in viale adua a PISTOIA. Adesso, capisco tante cose, ma quello che mi rattrista maggiormente, è per quei poveri bambini. Se avessi potuto aprire non mi sarei mai permessa, in quanto li adoro!

  5. Da genitore penso che potrei commettere un gesto insano contro questi animali, diventando un’animale a mia volta; ma avrei la comprensione umana di tutti credo… Il video è su YouTube e mi ha suscitato tanta rabbia: http://www.youtube.com/watch?v=DBJr3j8iE9Y – Venite a prendervela con me, care Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce. Spero il carcere vi renda persone migliori.

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