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Pedofilia – Abusi – Violenza –

Rignano Flaminio: da Giovanardi, dopo Barbareschi, si dissocia anche la Mussolini. I bambini di Rignano sono testimoni attendibili ed hanno raccontato che…

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Il Giustiziere degli Angeli

Per quanti ancora pensano (o dicono) che il caso di pedofila dell’asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio sia finito con la scarcerazione degli indagati, è bene ricordare che:

– a seguito delle denunce presentate dai genitori dei piccolini che frequentavano l’asilo, i bambini sono stati sottoposti a diverse perizie e ad audizioni protette all’interno del Tribunale di Tivoli;

– nei racconti dei bambini: “quando andavo all’asilo mi menavano, mi dicevano cose brutte oppure mi portavano dentro una casa che era di una maestra…. li potete leggere seguendo questo LINK

– tra pochi giorni, esattamente il 30 ottobre prossimo, avrà inizio l’udienza preliminare dove il Gup Balestrieri dovrà decidere se e quando avrà inizio il processo.

Detto questo, scrivo ciò che più ci si dovrebbe aspettare da chi ci governa e che dovrebbe avere ancor più a cuore il bene dei bambini. Dopo la dissociazione dell’Onorevole Luca Barbareschi  (link 1) da quanto affermato (in diverse occasione peraltro) dall’onorevole (?) Giovanardi, oggi leggiamo il dissociamento dell’Onorevole Mussolini (link 2) verso le parole e le convinzioni (ha letto gli atti?) dello stesso che si è elevato a “giustiziere degli indagati di Rignano Flaminio”.

Roma, 13:36

RIGNANO: A. MUSSOLINI, SCIOCCANTE INIZIATIVA GIOVANARDI


E’ gravissimo che il sottosegretario, Carlo Giovanardi, abbia partecipato a un incontro in favore degli imputati nel processo per il delitto di pedofilia in corso a Rignano e abbia affermato che le maestre sono condannate soltanto dalla testimonianza di piccoli. Il tutto a pochi giorni dal pronunciamento del giudice“. Lo dice Alessandra Mussolini (Pdl), presidente della commissione bicamerale per l’Infanzia, che aggiunge: “Si tratta di una iniziativa intollerabile. In piu’, non dare valore alle testimonianze dei bambini va contro tutti i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo di New York. Se passasse questa aberrazione sarebbe vanificata ogni indagine per i reati di pedofilia. E’ scioccante che un sottosegretario con delega alla famiglia possa prendere le parti degli imputati contro i bambini”.

A Rignano Flaminio ieri, come vi avevo già scritto (link 3) si è svolta una conferenza stampa e quello sotto è l’articolo più equilibrato che ho trovato in rete:

(link 4)

ROMA - INCONTRO BLINDATO, A FINE MESE LA PAROLA AL GIUDICE

A Rignano va in scena l’«assoluzione» delle maestre – Giovanardi alla folla: vittime di una trappola

RIGNANO FLAMINIO (Roma) — Il teatro è pieno pieno, non si trovano posti a sedere. Verrebbe da dire che Rignano Flaminio è tutta qui, se soltanto fuori non fosse rimasta l’altra metà di questo paese ferito. Va in scena un processo al contrario oggi pomeriggio al teatro Palladino. Va in scena l’Innocenza della maestre di Rignano, per la regìa dell’associazione Ragione e giustizia. Lo ricordate? Successe tutto tre anni fa. Il 12 ottobre 2006, per l’esattezza. Nella scuola materna di questo pae­sino alle soglie di Roma entrano i carabinieri con l’indice puntato contro le maestre Silvana, Marisa, Patrizia: avete molestato i vostri bambini dell’asilo.

C’erano venti mamme e venti papà sul piede di guerra. Gli accusatori? Proprio i piccoletti. Soltanto loro, però. «La testimonianza più assurda: si sa che i bambini sono gli unici esseri al mondo che mentono senza davvero sapere di mentire. E lo fanno con facilità, soprattutto se sti­molati dagli adulti». Modesto Mendicini è un pediatra: spetta a lui l’arringa di questo processo. Il sottosegretario alla famiglia Carlo Giovanardi ci è venuto apposta da Roma, per seguirlo, insieme ad altri parlamentari del Pdl. Dirà poi Giovanardi, in un un fuori onda: «Gesù, non vorrei mai finire in una simile trappola giudiziaria. Queste maestre condannate soltanto dalla testimonianza di piccoli » . Nel suo intervento sul palco il sottosegretario ce l’aveva messa tutta per pacificare gli animi di questo paese che da quando i carabinieri sono entrati nella scuola materna non è stato mai più lo stesso: «Ma non è fantastico se qualcuno finalmente capisse non tanto, e non solo, che queste maestre non sono dei mostri. Ma, soprattutto, che questi bambini non hanno subito degli orribili soprusi che si porteranno dietro tutta la vita?».

Inutile. Nelle ultime file le mamme e i papà dei bambini denuncianti mormorano. Imprecano. Vogliono soltanto giustizia. La loro giustizia. Anche le maestre colleghe delle accusate per tutto il pomeriggio si sono affannate a proclamare l’innocenza di queste donne, inutilmente. Inutilmente, perlomeno, per i genitori dei piccoli e di chi ancora vuole credere soltanto a loro, alla storia delle maestre pedofile e di tutti quegli orribili abusi. «Ma è assurdo: si sa che la pedofilia al femminile non esiste ». Tocca alla maestra Maria, Maria Onesti, la sintesi di questo psicodramma di provincia: «Lo sappiamo chi è stato a trasformare queste tre povere donne in mostri e streghe. Sono stati quelli venuti da fuori: da Formello, da Sant’Oreste, l’onda anomala di Saxa Rubra…». Loro, i genitori forestieri, dalle file in fondo alla sala, ora ascoltano muti. Ma la tensione in sala è palpabile, in tanti hanno paura che esploda. Per questo nel piccolo teatro sono arrivati molti carabi nieri, sono tre anni che questo paese si è trasformato in una pentola a pressione. Adesso siamo arrivati alla resa dei conti. Il prossimo 30 ottobre sarà il giudice del l’Udienza preliminare a decidere se rinviare a giudizio oppure no le maestre di Rignano. Loro, gli imputati (c’è anche il marito di una maestra fra loro) oggi pomeriggio hanno preferito non esserci. Hanno mandato un messaggio, piuttosto. Lo ha letto per loro Emanuela Scatolini, una collega. Un’autodifesa accurata, ma non certamente esaustiva. In quel messaggio non c’era scritto, ad esempio, che nei loro racconti i piccoletti di Rignano Flaminio avevano puntato le loro accuse contro un «uomo nero». E che per questo il benzinaio cingalese Khelum Weramuni Da Silva si era trovato dentro un carcere, senza nemmeno il tempo di capire perché. Adesso è fuori, Khelum. Fuori dal carcere e da un incubo. Da sempre gli uomini neri sono i cattivi dei sogni dei bambini, eppure in prigione ci era finito senza alcuna remora. Suggerisce il pediatra Mendicini: «Succede che storie simili si montino per isteria collettiva: ricordiamoci di Mc Martin, in California. Vennero tutti assolti, ma dopo sei anni di tragedie».

Alessandra Arachi   23 ottobre 2009


2 thoughts on “Rignano Flaminio: da Giovanardi, dopo Barbareschi, si dissocia anche la Mussolini. I bambini di Rignano sono testimoni attendibili ed hanno raccontato che…

  1. buongiorno mammadolce, perdonami ma, mi sono soffermato a alla frase «Ma è assurdo: si sa che la pedofilia al femminile non esiste »…è una dichiarazione dell’onorevole o una semplice provocazione buttata lì???
    ps: quanto al caso di vallo della lucania ti segnalo che ci sono delle novità “molto rilevanti”!!!…le trovi su Il Mattino cronaca di Salerno del 16/10/09 (pag.36)
    ti abbraccio e a presto

  2. Pingback: Carlo Giovanardi : Biografia, notizie, gossip, gallerie fotografiche, video

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