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Psico-setta ARKEON: truffati in 10mila.

88 commenti

Il Giustiziere degli Angeli

Truffati in 10mila dalla psico-setta Arkeon. Undici indagati a Bari.
BARI (9 settembre) – Soffrivano di tumori, aids, infertilità, oppure avevano problemi spirituali, affettivi, matrimoniali. Così, si rivolgevano ad “Arkeon”. Le prime volte, per partecipare ai seminari, pagavano intorno ai 260 euro. Man mano che si passava di livello, però, gli adepti arrivavano a pagare cifre sui 15 mila euro.

Una coppia del Nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha sostenuto, di fronte alla polizia, di aver pagato 100 mila euro, stessa cifra versata all’associazione da una donna che credeva di aver subito una violenza sessuale in passato. Arkeon. Così “Arkeon”, una psico-setta che utilizzava tecniche vagamente ispirate alla filosofia orientale del Reiki, è riuscita a truffare circa 10 mila suoi adepti in tutta Italia, creando nelle vittime una dipendenza psicologica e inducendole a partecipare in maniera costante ai suoi seminari. In questi seminari Vito Carlo Moccia, considerato dall’accusa a capo dell’organizzazione, faceva fare esercizi terapici che portavano alla spersonalizzazione e all’accettazione di qualsiasi indicazione venisse dal maestro. Gli esercizi che Moccia richiedeva ai suoi adepti comprendevano quello di travestirsi e andare a chiedere l’elemosina per strada, oppure il “no limits”, durante il quale, secondo le denunce presentate, alcune vittime sarebbero state indotte a credere di avere subito abusi sessuali quando erano minorenni. Alcuni ragazzini venivano costretti ad assistere a episodi di forte impatto emotivo: un bambino di dieci anni ha visto la mamma picchiare l’ex convivente, un diciassettenne ha conosciuto i particolari della vita sessuale del padre. Gli indagati al termine dell’inchiesta sul “metodo Arkeon” sono undici. Oltre a quellla di Vito Carlo Moccia (57 anni, di Noicattaro, residente a Milano), due anni di indagini hanno portato alla messa in stato di accusa di Antonio Turi di 52 anni, Francesco Morello di 59, Gabriella Fabbri di 61, Quirino Salerno di 40, Isa Calabrese di 39 e Massimo Vavalle di 40, considerati promotori dell’organizzazione. Alla quale partecipavano anche Francesco Ferrara di 41 anni, Grazia Bozzo di 43, Piero Mazza di 47 e Francesco Locatelli di 43. Vengono loro contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Le indagini erano scattate quando alcuni ex seguaci del gruppo avevano partecipato a trasmissioni televisive, denunciando le attività illecite di “Arkeon”.

ilmessaggero.it

 

88 thoughts on “Psico-setta ARKEON: truffati in 10mila.

  1. Ho personalmente partecipato a questi incontri…è i media stanno solo esagerando…nessuno era costretto a fare niente, questo è poco ma sicuro…arkeon non faceva altro che unire le tecniche di gurigione del reiki a un percorso di crescita personale, e visto che non è stato precisato da nessun media vi informo che i seminari di reiki hanno lo stesso prezzo di quelli di arkeon…e invito coloro che leggono questo commento ad andare anche ad approfondire la storia del reiki e capirete quanto è famosa e antica questa disciplina…questi articoli sono ridicoli, provate a paragonare un qualsiasi ente a quest’associazione, è normale che qualcuno non rimanga contento dei servizi ed è anche purtroppo normale che avvengano favori sessuali in ambiti lavorativi (mi riferisco all’imputazione di violenza sessuale che tanto scandalizza). Concludo invitando coloro che hanno subito creduto ai media ad andare ad informarsi e scoprirete che quanto è successo era solo un puntino nero all’interno di un’associazione che conta 10 000 “adepti” (e sto usando una terminologia impropria che ai media ultimanete piace tanto usare) felici e soddisfatti come del resto lo sono io. Cercate di andare al di la di quello che dicono i media…io da questa storia ho capito quanto sono superficiali le loro informazioni e poco veritiere…

    • Io penso che ognuno ha diritto di fare di se stesso cio che vuole,io del resto non conoscevo questa “scuola” però, penso che dove girano tanti soldi, compreso il reiki, e dove la gente è obbligata a fare esborsi esagerati con tanto di listino prezzi, di Elevazione Spirituale ci sia poco e nulla.
      Come mi ha insegnato mia nonna e mia zia che erano persone particolari in grado di fare profezie e che ovviamente non volevano un soldo, mi dicevano che queste capacità sono doni e che se ce li hai è per un bene comune, non per specularci, e mi hanno sempre detto che chi chiede soldi in cambio è minimo un imbroglione se non addirittura un farabutto da evitare,

    • FATE SCHIFO INFAMI BRUCERETE TUTTI

  2. I media esagerano, come no…
    E il reiki sarà anche una disciplina stravecchia e famosissima, per carità, ma qui il reiki vero e proprio poco c’entra. E, soprattutto, non può assolutamente bastare a far passare come “favori sessuali” atti di vera e propria violenza come quelli subiti dalle vittime di questi “maestri”, che operano senza nemmeno una laurea in psicologia. E, per finire,la storiella dei 10 000 adepti (senza virgolette, direi che è più appropriato così) felici e soddisfatti è quantomeno risibile, viste le innumerevoli segnalazioni fioccate su arkeon e visto che la maggior parte resteranno sotto silenzio per paura…

  3. Ciao a tutti

    @ Leo,

    Dici che i media non esagerano (mai?), sul tuo blog però aderisci ad una delle iniziative di Beppe Grillo che invece sui giornalisti\media spara a zero, per incompetenza e prezzolamento, quindi immagino tu possa apprezzare anche tale punto di vista (che è anche il mio).

    Mettiamola così: forse un po’ di arrosto c’è. Forse però quando si parla di setta, di dolore e di accuse (ancora da dibattere e definire difronte ad un giudice), sicuramente tanti professionisti delle varie parti in gioco in questa faccenda, per audience, carriera o per piacere di essere in vista ci si potrebbero buttare a capofitto?

    E’ come quando si parla di pedofilia, si condanna prima della sentenza senza se e ma. Fa niente se magari i motivi concreti per cui si sono mosse determiante accuse nulla hanno a che vedere con tale terribile e allucinante reato.

    Lasciamo i magistrati ed i migliori professionisti appurare la verità. Solo dopo potremo capire la verità.

    Cordialità.

  4. sono una delle tante vittime di arkeon. Ti ringrazio per aver pubblicato questa notizia relativa alla psicosetta arkeon
    Pensa caro giustiziere degli angeli che tra i lavori proposti nei seminari c’era il fatto di inculcare in ognuno di noi che dovevamo per forza aver subito un abuso da un pedofilo in età infantile, nessuno escluso.
    Quei pochi ancora legati al guru non fanno altro che accusare i media perchè li ghanno smascherati.
    La Digos di Bari evidentemente sta lavorando bene visto che da 6 gli indagati sono passati a 11.
    Forse è solo l’inizio di una serie, chi lo sa.
    Attendiamo la giustizia

  5. @ passante:

    concordo sul fatto che non si debba “sbattere il mostro in prima pagina” prima di una sentenza, ci sono, ahimè, dei precedenti -il caso Tortora è il più eclatante, anche se là si trattò di un clamoroso errore giudiziario- ma io mi riferivo più che altro al commento precedente, in cui si banalizzava lo stupro, equiparandolo al “favore sessuale” e si identificava come in un’equazione il Reiki con il metodo Arkeon, il che non è vero. Personalmente non credo che i media esagerino, sarà che ho visto poca TV negli ultimi tempi, ma non mi pare che se ne sia parlato a livello nazionale e che gli indagati siano stati bersagliati in maniera asfissiante dai giornalisti. Ma magari sbaglio io. E, come avrai notato, sul mio blog, ho esposto brevemente la cosa usando il termine “presunta” psyco setta, facendo largo uso di condizionali e concludendo con un “se le accuse venissero accertate”

    La demonizzazione aprioristica è sempre sbagliata, ma altrettanto sbagliato, secondo me, è non cercare di instaurare almeno un minimo di sano dubbio in chi è tentato di avvicinarsi a queste associazioni, di cui magari la quasi totalità saranno serie e professionali. E questo dubbio può essere sollevato anche riferendo che c’è un’indagine in corso per questo e quest altro motivo.

    Un cordiale saluto anche a te.

    P.S.: è vero che in 5 discontinui anni di blog ho scritto di tutto, ma sinceramente non ricordo di aver aderito a iniziative diverse da quelle di Amnesty. Non che abbia qualcosa contro Grillo, intendiamoci…

  6. Pingback: Bestie di Satana & Co: riti, plagi, estorsioni, psico-sette, gatti neri. Intanto Andrea Volpe racconta la sua conversione a Cristo!! « -Il Giustiziere degli Angeli-

  7. @Nena – Cara Nena, scusa per il ritardo nella risposta ma il tempo è tiranno. Mi spiace per la tua storia e spero veramente che tu e le altre vittime otteniate giustizia. Cerca solo dentro te stessa la forza per guardare avanti e proiettati nel futuro con fiducia. Un abbraccio

  8. sono anche io una di arkeon, prima ancora di the sacred path, devo dire la mia testimonianza.
    sono entrata nel cammino nel 1999, e se ancora si facessero seminari sarei presente.
    ho trovato sostegno, rimproveri, ascolti, una sana ironia, 4 chiacchiere, secondo i momenti e secondo come andava la mia vita. MAI, dico MAI ho trovato costrizioni. in alcuni periodi sono andata a tutti i seminari (in media una volta al mese, poco per un plagio), a volte non sono andata per un anno. nessun problema. ho visto persone non volere fare quello che Vito proponeva, io per prima ho accolto quello che mi sembrava saggio per la mia vita, il resto non mi è stato imposto.
    mio marito non veniva con me, nessun problema si è mai posto con Vito per questo motivo.Sono stanca di tutta qs melma che viene tirata addosso a Vito, al lavoro, a noi e alle nostre vite.

  9. @mirc – Mi fà piacere la tua testimonianza perchè trovo giusto siano bilanciate le vostre voci. Poichè ne parli in modo positivo posso permettermi di fare una supposizione e cioè che magari in questa storia non tutti sono stati trattati allo stesso modo e tu sei stata una persona che ne ha ricevuto solo il positivo. Questo però non preclude e ne nega a priori le voci contrarie a cui deve andare comunque rispetto. Ci sono delle indagini che non credo si siano fermate alle sole denunce o chiacchiere, la legge và oltre questo (anche oltre quanto i giornali scrivono) e stanno cercando dei riscontri oggettivi a quanto verbalizzato. Aspettiamo che siano loro a dimostrare dove stà la verità. Inoltre non credo che ci siano state, almeno qui, persone che hanno infangato la vostra vita ma se ciò accade veramente non posso che condannare tale comportamento. In un modo o nell’altro tra voi che avete tratto dalla Arkeon positività e le persone che ne hanno tratto negatività, non c’è differenza: siete comunque delle vittime anche se per motivi diversi. Spero che si arrivi presto alla verità.

  10. @mammadolce – è vero, non qui, ma qs mi sembra l’unico posto, sul web, dove si cerca di avere un po’ di serenità, ed è per qs che qui sono entrata in merito.
    grazie per qs.

  11. @mirc – bentornata Mirc, sei la benvenuta. Quando vuoi puoi scrivere ciò che hai vissuto, ciò che vivi e quello che vuoi dire al momento. Io non posso molto per te ma posso dirti che tu puoi molto per te stessa. Un giorno in cui tutto si è fatto più buio mi sono rovesciata in me stessa, come si fà con un calzino, e dentro ho trovato tutto ciò che mi serviva per uscire e tornare a vivere guardando costantemente tutto quello che ero: in quei momenti si ritrovano tanti difetti ma poi si impara che sono solo menzogne della propria mente. Con l’accettazione e con l’approvazione ho poi trovato anche ciò che mi stava intorno ed ho imparato ad apprezzare veramente la vita. E tu sei vita. Provaci. Un lungo abbraccio.

  12. Ciao, vorrei porre una domanda molto semplice : ma che cos’è il metodo arkeon? Ho trovato in rete una puntata di mi manda rai tre .Mi sembra semplicemente sconvolgente quello che hanno detto sia le povere vittime che questo Vito ideatore del metodo non riconosciuto da nessuno.
    Mi sembravano persone (lui e i suoi seguaci ,tra cui un prete sui generis) che si arrampicavano sugli specchi.
    Le imputazioni mi sembrano troppo forti perchè sia tutta una montatura. 11 indagati non sono pochi

    • PLAGIANO LA GENTE PIU’ DEBOLE PER ESTORCERE DENARO QUESTA E’ LA VERITA’ E ROVINANO FAMIGLIE ALL’INSAPUTA DEI FAMILIARI…….VI PRENDEREI A CALCI NEL CULO TUTTI SCIACALLI

  13. @alberto – come avrai potuto leggere qui hanno lasciato testimonianza persone che hanno frequentato la Arkeon e quindi giro la tua domanda a loro stessi.

  14. Comunicato Stampa
    05/11/2008
    Non luogo a procedere, perchè il fatto non costituisce reato. Con queste parole il GUP di Ancona oggi, 5 Novembre 2008, si è espresso, dopo la prima udienza preliminare ordinaria che vedeva la Dr.ssa Tinelli e due fuorusciti dal gruppo Arkeon indagati per il presunto reato di diffamazione, a seguito della partecipazione alla trasmissione televisiva ‘Tutte le mattine’ di Maurizio Costanzo.
    Dopo tale evento un numero ancora imprecisato di affiliati (tra maestri e allievi) del gruppo Arkeon, oltre un centinaio secondo fonti ufficiose, nell’arco di una settimana di Aprile del 2006, depositarono una serie di denunce per diffamazione in diverse Procure d’Italia contro la Presidente del CeSAP e i due convenuti alla stessa trasmissione.
    Una prima importante archiviazione delle denunce presentare era avvenuta presso la Procura di Monza, che aveva ritenuto illegittima la denuncia presentata da un Maestro.
    Nei mesi scorsi c’era stata un’altra archiviazione delle denunce presentate presso la Procura di Roma. Il PM Dr. Fabio Santoni, della Procura di Roma, richiedendo al GIP l’archiviazione asseriva che le dichiazioni fatte dai querelati in TV non erano in alcun modo lesive dell’onore e del decoro dei querelanti. Esse apparivano riportate con pacatezza. Inoltre il PM faceva notare che durante la trasmissione ‘le accuse’ dei tre indagati erano state rivolte per lo più agli insegnanti di Arkeon e non agli aderenti ed agli allievi che invece venivano considerati ‘persone fragili psicologicamente’ della cui fragilità si sarebbero avvalsi i maestri per ‘plagiarli’. Ma anche gli stessi insegnanti, avendo una qualifica sprovvista di qualsiasi riferimento normativo nè potendo riportare documenti, scritti, relazioni, dai quali poter desumerne con ragionevole certezza la qualifica in oggetto, non risultavano possedere la legittimità giuridica per la querela fatta.
    Il GIP, Dr. Marcello LIOTTA, riportandosi integralmente alle argomentazioni del PM e condividendole nel contenuto, riteneva quindi infondata la notizia di reato anche perchè gli elementi acquisiti non apparivano idonei a sostenere l’accusa di giudizio.
    Alla stessa conclusione oggi il GUP anconetano giunge, definendo NON LUOGO A PROCEDERE per il reato di diffamazione, dopo avere attentamente letto le carte processuali e ascoltato le arringhe difensive e quelle delle parti civili, per la continenza dei fatti esposti dai tre indagati e per la pacatezza con cui essi sono stati raccontati.
    Si da atto altresì che alcuni partecipanti di Arkeon avevano presentato atto di costituzione come parte civile nella madesima udienza preliminare, con richiesta di danni in ingenti somme di denaro. Lo stesso GUP ha rigettato la loro partecipazione a carico della Dr.ssa Tinelli e degli altri convenuti.
    Tali successi raggiunti in varie parti d’Italia e con gradi di giudizio diversi offrono maggiore stimolo al CeSAP per operare con la serietà e la correttezza che l’ha sempre contraddistinto nel tutelare e sostenre le vittime di abusi e i loro familiari.

  15. Scusatemi, si parla esclusivamente di chi fa del male, di chi commette reati ed è giusto che sia così. Ma non si può fare di ogni erba un fascio. Molti gruppi di Reiki (io faccio parte di uno di questi) aiutano veramente le persone con questa merevigliosa tecnica di guarigione: soprattutto lo fanno spendendo del loro tempo e sono premiate non dai facili guadagni ma con sorrisi di gratitudine delle persone. E’ bene sottolinearlo ancora una volta: queste pubblicità solo negative non fanno bene a tutta la categoria dei buoni (e credetemi non sono pochi).
    Vi ringrazio, e spero di essere preso in considerazione

  16. sono anch’io un camminatore del sentiero sacro,un cercatore della verità, uno di arkeon e in verità debbo dire che non mi sento assolutamente vittima,ma bensì un privilegiato,avendo avuto la “fortuna” di frequentare i seminari di vito carlo moccia,di cui ho massima stima.Dai frutti si riconosce l’albero e frutti sono dolci e succosi e si chiamano verità(la mia verità),libertà,onestà,ritorno al mio essere più vero,ritorno alle mie radici,famiglia,unione.tanti parlano,senza conoscere l’argomento,come si può?Ciò che dico, lo dico perchè l’ho vissuto,ne ho fatto l’esperienza, io c’ero;ho visto gli occhi di qulcuno che adesso parla male di arkeon,ho visto la loro emozione,il loro entusiasmo ed ora che non sono stati in grado di guardare in faccia la verità danno ad altri la responsabilità della propria vita fallimentare,è come la volpe che non arriva all’uva.Conosco personalmente alcuni degli indagati e vi posso assicurare che non sono mostri o plagiatori o altro, sono brave persone a cui affiderei sicuramente i miei figli e i figli sono pezzi di cuore;sono esseri umani con tanto pregi ma come tutti anche con difetti,la ricerca serve anche a questo a vedersi per accettasi e migliorarsi,possono aver sbagliato in qualcosa ma sicuramente non essere responsabili di tutto quello di cui vengono accusati,sicuramente.La presenza ai seminari il venerdì sera era gratuita e chiunque poteva liberamente partecipare e poi decidere se venire i giorni successivi o no,la parola d’ordine nei seminari era la libertà,libertà di partecipare,di stare,di andare,di arrivare a qualsiasi orario,di entrare di uscire,di parlare di stare in silenzio,di dormire,di lasciare uscire le emozioni oppure di bloccarle,ognuno prendeva e dava ciò che voleva,senza costrizioni,quasi mai vito diceva a chi gli chiedeva la soluzione a un problema cosa fare e quelle poche volte solo perchè la persona era estremamente assillante e sempre premettendo “se fossi al posto tuo io”…..oppure diceva “ci riflettiamo” che equivaleva a dire sono fatti tuoi, và e vedi tu.Sono sposato ho tre bellissimi bambini,un femmina e due maschi spesso vedo i miei genitori, sto bene e se ci fossero i seminari sicuramente sarei presente.
    Saluti a utti

  17. sabato 31 gennaio 2009
    Il sentiero sacro di Arkeon porta dritto in tribunale
    Per la prima volta in Italia, il gruppo con oltre 10.000 adepti finisce in un’aula di Giustizia.

    Richiesta di rinvio a giudizio per undici membri del gruppo definito “psicosetta”, che aveva sede legale in Bari, ma che agiva indisturbato da oltre 10 anni su tutto il territorio nazionale.

    E’ la prima volta che in Italia un’organizzazione così numerosa finisce in tribunale. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata a truffa, abuso della professione medica, psicologica e psicoterapica, violenza privata, maltrattamento su minori, incapacità procurata da violenza.

    L’indagine è scaturita dopo che alcune vittime che si erano rivolte al CeSAP avevano portato la propria sconvolgente testimonianza in trasmissioni televisive*. Arkeon aveva reagito rifacendosi contro le vittime e la stessa Presidente del CeSAP con un fiume di denunce e di richieste di risarcimento milionarie. Ma invano**.

    Oggi il PM Bretone della Procura di Bari, dopo due anni di indagini, mette un punto fermo sulla questione. Gli indagati dovranno spiegare alla Giustizia attività per un giro d’affari milionario, realizzato attraverso continue ed elevate richieste economiche fatte ai singoli adepti, pressati a frequentare sempre più seminari per accrescere il proprio “potere personale”. A tale scopo, qualcuno di loro sarebbe arrivato persino a sborsare 200 milioni delle vecchie lire.

    Secondo l’accusa, il gruppo induceva i propri adepti a credere di aver subìto abusi in età infantile ad opera di pedofili, spesso individuati nell’ambito della propria famiglia, e successivamente proponeva di curarli con esercizi a sfondo sessuale al fine di liberarsi dal trauma subito. Anche alcuni minori sarebbero stati sottoposti ad alcune sconvolgenti condivisioni a sfondo sessuale, e sorprendentemente si registra qualche esimio nome del mondo ecclesiastico tra i sostenitori del metodo, proposto anche come “cura” per l’omosessualità.

    Da più parti d’Italia continuano ad arrivare al CeSAP agghiaccianti testimonianze su un caso scottante che farà molto discutere, dove pressioni psicologiche, promesse di guarigioni, teorie sul pedofilo e su abusi sessuali si intrecciano in un meccanismo di corsi a pagamento diffuso in tutta Italia.

  18. la morte del baco è la nascita della farfalla,quasi mai ciò che sembra corrisponde a ciò che è.tutto dipende da quale angolazione si giudica;la strada vista da sotto è salita,quella vista da sopra è discesa.chi ha orecchi intenda!

  19. Il 19 maggio 2009 ci sarà la prima udienza preliminare per gli 11 indagati ai vertici di Arkeon.
    Attendiamo…

  20. Salve a tutti,
    ho partecipato anch’io a diversi seminari di Vito Carlo Moccia, e non ho mai subito alcun tipo di convincimento o plagio. Anzi ho trovato sempre una grande accoglienza, apertura, comprensione e profonda umiltà.
    Ritengo che dove debba esser fatta chiarezza vada fatta, ma ritengo anche giuste le denuncie contro giornalisti e personaggi che hanno sparato a zero su Arkeon. Se qualcuno di loro, conoscesse anche in minima parte, le profonde leggi spirituali di come funziona veramente l’esistenza, (e anche la grande difficoltà di conoscere e affrontare le proprie paure, cosa che un vero ricercatore spirituale prima o poi deve fare), si renderebbero conto della loro grande ignoranza e che Vito Carlo Moccia è una persona eccezionale, un pionere che ha osato portare la verità nella vita di questo popolo di ignoranti spirituali.
    Nel mio percorso ho conosciuto altri Maestri di altre religioni, sette, gruppi o come volete chiamarli, e posso dire che pochi sono grandi come lui, senza voler nulla togliere a tutti questi pioneri.

  21. questi sono gli effetti del plagio…
    cosa intendi per ricercatore spirituale?nel dire maestri di altre religioni vuol dire che lo riconosci come maestro di una religione?
    mi sembra un pò troppo!!!
    i giornalisti che sparano a zero sono quelli che hanno riportato la notizia dei reati per cui ben 11 persone sono indagate?
    per me non esistono leggi spirituali al di fuori della mia religione, quella cattolica, che nulla a a ke vedere con arkeon

  22. Caro bobby, nel dire maestri di altre religioni, intendo maestri appartenenenti ad altre religioni. Buddhisti, induisti, mormoni, testimoni di Geova e altri.
    Se tu sei cattolico, ti ricorderai che anche il buon Gesù è stato indagato e non solo… l’hanno pure ammazzato..Questo solo per dire che essere indagati non è sinonimo di essere sbagliati, anzi..(Non rispondetemi “vuoi paragonare Vito a Gesù?!?” No, non voglio, è solo un esempio eclatante per farvi capire).
    Inoltre perdona il mio giudizio, ma se dici “non esistono leggi spirituali al di fuori della mia religione” sei un fondamentalista, non una persona spirituale. Credi che i miracoli accadono solo ai cattolici? Io non credo.. anzi, il cattolicesimo è una delle religioni meno spirituali del mondo: sei mai stato a visitare il Vaticano? Ci sono i buttafuori in giacca, cravatta e auricolare come in discoteca.. Ti sembra un luogo spirituale?

    In questo mondo ci sono tante religiosità, quante sono le persone senzienti.

  23. x Riccardo.

    E allora perchè Arkeon ci teneva tanto ad averla questa approvazione dal Vaticano se non lo consideri un luogo spirituale?

  24. Perchè il desiderio di Dio è di Unire.

  25. la prima volta che ho incontrato Vito e’ stato nel 1993, a firenze, in una palestra. non aveva lauree americane o slovene, non si presentava come psicoterapeuta e le persone che gli stavano attorno erano dei piu’ svariati ceti sociali, provenivano da diverse esperienze e non sembravano avere molto in comune. io da sempre soffro di sidnrome di stendhal, saro’ ipersensibile, saro’ scemo, ma quando mi trovo difronte ad atti di arte pura e chiara mi sento male. in quella occasione mi sono sentito male, poi bene, poi male e poi ancora bene…l’unica cosa che so e’ che ho partecipato a pochissimi seminari (non avevo molti soldini e quindi non potevo investire piu’ di tanto nella mia guarigione 😉 e cosi’ mi sono salvato … cioe’ il reyki, perche’ reyki al tempo faceva Vito, mi ha aiutato a capire che infondo sono come sono, vivo come vivo e tantovale accettare la realta’ piuttosto che vivere nell’incubo di desiderarsi differente.

    mi sono state dette molte cose in quelle rare occasioni, ho sentito molti commenti ma vorrei adesso dire solo una cosa: delle persone che ho conosciuto in quelle occasioni, nessuno e’ guarito dai mali fisici o almeno non rimanendo in vita … chi aveva un tumore inguaribile e’ deceduto, chi aveva l’aids in fase terminale o comunque non curabile e’ deceduto, chi aveva vita dissoluta (dopo brevi istanti di illusione di esserne uscito) ci si e’ ritrovato piu’ di prima e io continuo a soffrire della mia inguaribile ingenuita’, della mia ipersensibilita’ e del desiderio di credere che gli esseri umani siano animali degni di vivere in comunione con il resto del creato. e’ la mia piccola testimonianza probabilmente confusa (lo sono sempre stato e magari bastasse guardarsi dentro per non esserlo piu’ … o guardare la realta’ per non esserlo piu’) ma assicuro, onesta e sincera

  26. quindi stai dicendo che già nel 1993 c’era la presunzione di guarire le persone con i suoi metodi e che poi sono morte per via dei suoi metodi? beato te che non hai continuato….

  27. Caro Bobby,
    secondo me tu sei un idiota.
    Rileggi il commento di tresl ort, rileggi quindi il tuo post. Ora dimmi, non ti pare di avanzare passi che non ti sono concessi?

    Tanta salute,
    mentale

    Ric

  28. Ric sei un gran maleducato e presuntuoso! D’altronde l’insegnamento è quello , sol voi siete grandi vero?
    Ho solo detto la mia e la libertà di espressione ancora esiste

  29. Lombardia/ Sesso per “guarigioni”,chiusa inchiesta su psico-setta
    Sotto accusa “maestro” dell’associazione barese “The sacred path”
    postato 3 giorni fa da APCOM

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    Il pm di Milano Giovanni Polizzi ha chiuso l’indagine a carico di Antonio Morello, “maestro” 67enne dell’associazione barese “The sacred path”, accusato di aver violentato due donne convincendole a sottoporsi alla sua personale “terapia” come unico modo per superare i disturbi derivati da inesistenti molestie sessuali subite da bambine. L’inchiesta è frutto dello stralcio della posizione di uno degli undici membri della psico-setta, indagati a Bari, dove l’associazione era basata. Il filone barese, in fase di udienza preliminare, ipotizza i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, esercizio abusivo delle professioni di psicologo e medico, violenza privata e maltrattamenti ai danni minore. I dirigenti della setta organizzavano in tutta Italia seminari a pagamento nei quali presentavano il metodo Arkeon, ideato da Vito Moccia, come una soluzione a problemi legati a malattie come il cancro o l’aids. La Procura milanese, invece, ha perseguito per competenza territoriale due episodi di stupro che si sarebbero verificati a casa del “maestro” tra il 1999 e il 2002. Secondo l’accusa l’indagato condizionava psicologicamente le sue vittime convincendole di essere state da bambine vittime di episodi di pedofilia. Le induceva così a pensare di avere subito dei traumi che dovevano essere rimossi con una particolare terapia e atti sessuali.

    • Se accertato , in via definitiva, inutile stare a fare tanti discorsi, se e ma. In carcere, persona non gradita,buttare via la chiave, semplice!!

  30. Il 21 settembre 09 Udienza alla Procura della Repubblica di Bari per 11 membri di Arkeon indagati.

  31. Che la verità trionfi!

  32. Pingback: Arkeon « Questioning Complementary Medicine

  33. Ciao,
    ho frequenato dal 1995 i seminari di Vito.E’ stata e lo è ancora una parte molto importante della mia vita.Momenti di riflessione, di emozioni, di confusione e di chiarezza.
    Avrei molto piacere nel rifrequentare un seminario od un intensivo, se fosse possibile, ma quello che ho imparato lo porto dentro di me, non ha bisogno di parlare, di manifestarsi ha parole è semplicemente dentro di me.Non viene toccato da tutto questo rumore, a volte sporcizia che leggo un poco quà e là.Certo non è piacevole vedere amici che sono attaccati in modo brutale come sapere che alcune, credo poche, persone hanno sofferto molto per alcune situazioni.
    Ma ho una domanda: se qualcuno mi dice di buttarmi dal quinto piano, se qualcuno mi dice che ho subito un abuso,io mi butto??Dove è andato a finire il senso di responsabilità versop le proprie scelte e decisioni??
    Spero torni presto.
    Anto

  34. Per Antonello e tutti quelli che hanno partecipato a questa piccola discussione su Arkeon.
    Vi invito a leggere quanto è scritto e descritto nel link sottostante. Ognuno può trarne le proprie personali conclusioni.
    http://xenu.com-it.net/libri/cults/singer06.htm

  35. Ah ah ah!
    Ma siete proprio fissati!!!!

  36. Per il momento gli indagati sono stati rimandati a giudizio e si aprirà un processo. Se non ci fossero degli indizi di colpevolezza sarebbero stati assolti, come le tre persone che hanno ingiustamente denunciato, per aver avuto il coraggio di dire la propria versione dei fatti. Ho letto che sono cadute sulle teste di tre sventurate persone oltre 100 denunce. Tutte archiviate. Quando il reato è inventato c’è la calunnia. Chi ha denunciato ha pensato alle conseguenze delle sue azioni?

  37. Io le persone che hanno denunciato arkeon le conoscevo. non gli avrei dato nemmeno le mie piante da annaffiare, tanto mi sembravano sbalestrate! probabilmente in arkeon cercavano di tenerle fuori dalle scatole; immagino si siano sentite messe da parte e abbiano reagito cercando il modo di fargliela pagare.

  38. Facile dire che la stampa ha artefatto e che la psicologa odiata ha manipolato. Ma davvero si pensa di farla franca dinnanzi a tante persone che racconteranno quanto hanno visto? Ma quante volte vorremo essere ingannati? Solo perchè 4 accaniti sostenitori infestano la rete si deve screditare chi ha il coraggio di parlare? Povera Maria. Forse le piantine non stanno al sicuro neppure con te.

  39. IL “LAVORO” DEL GRUPPO ARKEON – BREVE ESPOSIZIONE DELLE TEORIE E DELLE TECNICHE UTILIZZATE
    Descrivere a grandi linee le teorie su cui si basa e si è basato il “lavoro” fatto all’interno di questo gruppo negli anni può servire a meglio comprendere le dinamiche che si verificano al suo interno, fra i membri del gruppo, e nella relazione con l’esterno, fra i membri del gruppo e il resto del mondo.

    Oltre a questo, proprio su dette teorie si è basata, negli anni, la formazione che il leader del gruppo ha fornito ai maestri da lui iniziati per condurre i loro seminari, insieme agli “skill” che dovevano venire acquisiti “dal vivo”, partecipando ed osservando come il leader conduce o conduceva il seminario/intensivo/premaster ecc. Questi “skill” sono, in pratica, le tecniche da utilizzare per condurre un seminario di arkido o di arkeon o residenziali vari, secondo il grado raggiunto dal maestro.
    Più di una volta ho sentito il leader dire ai maestri che, per quanto riguarda l’acquisizione degli skill, bastava che frequentassero i suoi seminari per apprenderli guardando quello che faceva lui.
    Il leader di questo gruppo ha più volte affermato che il dovere di un maestro è quello di fare i seminari e ha fornito personalmente ai vari maestri le indicazioni su come farli e le basi teoriche su cui si basa questo “lavoro”.
    Penso che sia importante tenere ben presente che questi maestri sono stati formati personalmente dal leader e dalle teorie da lui ideate e propagandate nel corso dei “lavori” che ha portato avanti in questi anni e che quindi la responsabilità di quello che è successo nei seminari di alcuni suoi maestri (si vedano le varie testimonianze riportate sui post di questo forum) sia anche sua e che non se la possa facilmente scrollare di dosso buttando fuori dal gruppo questo o quel maestro.

    Fino al 2000, i maestri iniziati dal leader venivano chiamati tutti univocamente “maestri di reiki” e solo successivamente, con la creazione dell’associazione denominata “The Sacred Path” sono stati inseriti due livelli di maestria, al primo corrispondono i “maestri di arkido” e al secondo i “maestri di arkeon”.

    Di scritto, riguardo a queste teorie, esistono solo, che io sappia, gli appunti presi da alcuni maestri durante le varie riunioni dei maestri, seminari e master training. Nella mia descrizione mi baso quindi su quanto ho appreso e visto durante i vari lavori cui ho partecipato in questi anni.

    Vorrei precisare che questo “corpus” teorico non è statico ma dinamico, in quanto si è andato formando e modificando negli anni e io ne posso dare notizia dagli anni Novanta fino a qualche mese fà, da quando ho smesso di frequentare il gruppo arkeon. Da allora non sono più stato ai seminari e non so che cosa vi succeda attualmente.
    La mia non vuole essere una descrizione esaustiva di tutte le teorie di questo leader, ma vorrei fornire una serie di linee guida che possano permettere, a chi è interessato a saperne di più, di comprendere meglio ciò che sta alla base delle dinamiche di questo gruppo e delle sue credenze.

    Dove io mi fermo come conoscenza e testimonianza per mancanza di ulteriori informazioni, spero che altri vogliano andare avanti e rendere noti, anche a quelli che stanno fuori, gli ulteriori sviluppi del “lavoro” e le aggiunte o modifiche alle teorie e tecniche da me qui di seguito riportate.

    In questo modo spero che chi si avvicina per la prima volta al gruppo Arkeon possa farlo da “consumatore informato” onde evitare le “brutte sorprese” che, da quel che ho letto sul forum, alcuni hanno avuto.

    Tiresia

  40. Arkeon – Padre e Madre – teorie iniziali
    Quando io ho cominciato a frequentare i seminari, il lavoro si concentrava molto sulle figure genitoriali e sulle emozioni represse (principalmente rabbia, ma anche paura e dolore emotivo) che si provavano nei confronti di queste due figure.

    Attraverso l’utilizzazione di varie tecniche, che sarebbe opportuno descrivere in modo più dettagliato in una sezione a parte, le persone venivano portate in uno stato di grande eccitabilità emotiva e a quel punto (solitamente il secondo giorno del seminario di primo livello) venivano formati dei cerchi composti solitamente da 20 a 60 o più partecipanti, in cui le persone, che dovevano tenere gli occhi chiusi durante l’esercizio, venivano invitate dalle parole del maestro a ritornare ai tempi della loro infanzia ed immaginarsi piccoli, fra i 3 e i 6 anni circa, davanti ai propri genitori.
    A quel punto il maestro chiedeva di “guardare” chi c’era vicino a loro e come si sentivano davanti a quella persona. Chi vedeva il padre, chi la madre, chi nessuno e, secondo la predisposizione e la storia personale di ognuno, le persone si mettevano a piangere di dolore o urlare di rabbia di fronte a quei genitori che avevano sentiti lontani, da cui si erano sentiti non protetti ecc ecc, secondo la direzione verso cui la voce e le direttive del maestro li portava.
    Era senz’altro uno spettacolo impressionante, sia per le persone che vivevano quell’esperienza per la prima volta che per quelle che ripetevano i seminari, vedere tutte quelle persone urlare con rabbia, rosse in viso, invettive contro i propri genitori o piangere disperate con singhiozzi irrefrenabili invocandoli spaventati, e questo spettacolo facilitava senz’altro l’espressione emotiva dei singoli partecipanti.

    Io sono convinto che non esistano genitori perfetti, come non esistono figli perfetti, e che ognuno di noi abbia vissuto nell’infanzia episodi frustranti o dolorosi nella relazione con i propri genitori.

    Sicuramente, trovarsi in una situazione come quella che ho descritto, e che come me hanno visto e vissuto in tanti durante i seminari, dà alle persone lo stimolo per esprimere emozioni che di solito si tende a reprimere nella vita quotidiana, ma che non sono necessariamente riconducibili al comportamento “cattivo” dei propri genitori durante l’infanzia.
    Però il livello di eccitabilità e credulità emotiva dei partecipanti diventa talmente alto, in una situazione del genere, che è molto facile pilotare le loro convinzioni circa l’origine delle forti emozioni che sentono emergere guardando quel tipo di spettacolo (credo che esistano anche diversi studi in campo psicologico su questo argomento e mi piacerebbe conoscere qualche titolo).
    Questi “sblocchi” emotivi venivano spesso e volentieri pilotati e indirizzati dal maestro verso la rabbia o il dolore emotivo (secondo quello che lui intuiva fosse più appropriato per la persona e sottolineo la parola “intuiva” perché non ha mai fornito spiegazioni riguardo ai criteri che lo portavano a propendere per un’emozione o per l’altra, se non un vago “collegamento e sintonia con lo spirito” che guidava le sue parole o azioni) attraverso varie tecniche.
    Per esempio, quando c’era una persona che presentava uno stato emotivo piuttosto eccitato, il maestro le diceva di chiudere gli occhi (a volte, prima le chiedeva se voleva andare a fondo nell’emozione che stava vivendo, a volte no) e metteva davanti a lei un’altra persona, maschio o femmina secondo i casi, e diceva alla persona con gli occhi chiusi “Hai davanti a te tua madre/tuo padre”. A queste parole, varie erano le reazioni di chi aveva gli occhi chiusi: a volte si metteva a singhiozzare più convulsamente, a volte urlava “No…NO…” a volte si immobilizzava ecc.
    A quel punto, il maestro cominciava a parlare nell’orecchio della persona che aveva messo davanti a quella con gli occhi chiusi e le suggeriva di fare o dire cose. A volte capitava che le dicesse di abbracciare forte e senza mollare la presa la persona con gli occhi chiusi sussurrandole all’orecchio le frasi che lui riteneva fossero più adatte a farla “andare profondamente nel suo processo”. Queste frasi erano abbastanza semplici e stereotipate: “Ti ho sempre voluto bene”, “Non ti ho mai amato”, “Scusami per esserti stata/o lontana/o”, “Ho sempre preferito Tizio o Caio a te”, “Scusami per non averti protetto”, per citare quelle che mi vengono in mente adesso.
    A volte il maestro evitava che vi fosse un contatto fisico fra le due persone e suggeriva a quella con gli occhi aperti quello che doveva dire o urlare a chi aveva davanti con gli occhi chiusi.
    Come si può facilmente intuire, si assisteva a scene molto forti, dal punto di vista emotivo. Le persone con gli occhi chiusi, la maggior parte delle volte urlavano e piangevano e sputavano, ma in alcuni casi si mettevano anche a tirare calci e pugni a chi avevano davanti ed era ammirevole vedere come quasi tutti i poveretti che ricoprivano il ruolo di genitore destinatario di quelle manifestazioni di rabbia fisica sopportavano stoicamente le percosse “per il bene dell’altro”.
    Certo, se la violenza fisica minacciava di diventare troppo incontrollabile, un gruppetto di volontari immobilizzavano la persona in preda a quel “processo di rabbia” e le permettevano solo di urlare finchè non si calmava. Spesso, durante questi exploit emotivi, ho visto il maestro premere la mano sulla bocca dello stomaco della persona con gli occhi chiusi per “aiutarla” ad andare più a fondo nell’emozione. Aggiungo, per chi non lo sapesse o non ne avesse avuto personalmente esperienza, che in quei momenti di grande eccitazione emotiva, la bocca dello stomaco si sente pulsare fortissimo e se qualcuno vi esercita sopra una pressione, come minimo viene da urlare. Lo so per certo perché anche a me è capitato di trovarmi in quella situazione, durante seminari o intensivi cui ho partecipato.
    Quando, dopo ore, le emozioni dei partecipanti si erano un po’ placate ed eravamo tutti più o meno stravolti dalla stanchezza e spossati da quell’esperienza emotiva intensissima, il maestro cominciava il lungo discorso di spiegazione di quanto era avvenuto, in cui esponeva la sua teoria (chiaramente non presentata come sua teoria ma come dato di fatto) circa le cause che avevano portato le persone a provare e reprimere, nel corso della loro vita, emozioni così intense:

    Alla nascita, il bambino è naturalmente giusto e retto, ma deve presto cominciare a confrontarsi con un mondo che tanto giusto e retto non è. Proprio dai genitori arrivano le prime delusioni in quanto è in famiglia che la maggior parte delle persone entra per la prima volta a contatto con:
    1) forme di comunicazione non sane: i cosiddetti “doppi messaggi” che hanno come scopo il creare confusione in chi ne è il destinatario e in questo modo renderlo facilmente manipolabile per piegarlo ai propri scopi. Durante i primi anni in cui ho frequentato questo gruppo, i primi esseri a propinare all’innocente creatura questi doppi messaggi erano entrambi i genitori; successivamente, è diventata prerogativa della madre. Verso la fine del 2000, infatti, l’uomo, nel suo ruolo di padre, cominciava a venir presentato come una specie di santo mentre la donna, e in particolare la donna nel suo ruolo di madre, veniva presentata come la summa di tutte le umane perversioni e causa prima del dolore e del fallimento della vita dei figli nonché dei mariti.
    Un esempio di doppio messaggio è il cominciare un discorso lodando una persona per qualcosa, continuando poi con una critica alla stessa (tipo: tu sei molto intelligente ma fai delle cose da stupido, oppure: ti voglio tanto bene ma non ti sopporto perché…..).
    2) forme di menzogna, inganni e sotterfugi che minano la fiducia del bambino nel genitore quando le scopre. (Non bisogna mai mentire ai figli, e su questo sono d’accordo! Ma credo che sia necessario raccontare loro la verità in modo equilibrato – mio commento).
    3) creazione del senso di colpa nel bambino attraverso varie tecniche, che ha come scopo quello di legare a sé i figli impedendo loro di essere liberi. In genere prerogativa della madre, anche se non si escludeva un uso del senso di colpa da parte del padre. Le frasi che venivano indicate come le più frequenti a far sorgere sensi di colpa nei figli erano: “Con tutto quello che ho fatto per te…” “Non vedi come soffre la tua povera mamma/zia/nonna ecc.” “Quando sarò morta allora vedrai/capirai…”, “Se continui così mi farai ammalare” “Se fai così fai piangere la tua povera mamma” ecc. ecc.
    4) eredità del dolore della madre: (questo soprattutto per le figlie) la madre che lega a sé i figli attraverso una forma di vittimismo continuo e fornisce loro l’immagine costante di una donna che soffre, il più delle volte a causa del marito/padre del bambino, e in questo modo trasmette una visione distorta della vita e della relazione di coppia che è fatta di dolore e sacrificio. Questa “eredità di dolore” viene trasmessa di madre in figlia, di generazione in generazione. Se una donna non riesce ad essere felice, e non riesce a portarne a coscienza il motivo, sa dove andare a trovare l’origine di questa infelicità e chi ringraziare per questo.

    Nei comportamenti dei genitori venivano quindi rintracciate le cause dell’impossibilità delle persone ad essere libere e felici. Per riuscire a raggiungere libertà e felicità bisognava riconoscere queste emozioni represse “attraversandole consapevolmente”, (vale a dire ri-vivendole) e sbarazzarsi delle “eredità perverse” trasmesse in vario modo dai genitori e dalle famiglie di origine in genere. Questo si poteva fare in parte durante i seminari, ma vi era ed è un “lavoro” molto più profondo sulle emozioni che si può fare negli intensivi o, come si chiamano ora, seminari residenziali o walking the path o come diavolo sono stati rinominati (anche qui, cambia il nome ma non la sostanza).

    Non bisogna dimenticare, però, che in quegli anni molto spazio ed importanza veniva dato al Reiki, una forma di “energia intelligente” di origine divina che attraverso le iniziazioni praticate nei seminari dal maestro cominciava a fluire liberamente dalle mani degli iniziati. Questa energia non solo, veniva affermato, può guarire il corpo fisico ma, proprio passando attraverso il corpo fisico durante i trattamenti, ha la capacità di guarire il corpo emotivo facendo emergere le emozioni represse che hanno causato la malattia.
    Le emozioni represse venivano indicate, allora, come la causa di tutti i mali fisici e psichici. La loro azione, veniva spiegato nei seminari, non si limita alla realtà corporea della persona ma può trasferirsi agli eventi che capitano nella vita. Un’emozione repressa che non trova sfogo nel corpo trasformandosi in malattia, può dare luogo ad eventi incontrollabili che si ripetono nella vita con una certa frequenza (può essere il caso di chi viene di frequente derubato del portafoglio, o che viene spesso tamponato in macchina ecc), oppure attira verso la persona tutta una serie di individui e situazioni che hanno lo scopo di portarla a rendersi conto che sta reprimendo quell’emozione. Per fare un esempio, se uno aveva della rabbia repressa nei confronti di una figura maschile o “aveva un processo” con l’autorità, vi erano buone probabilità che avesse mal di fegato (il fegato è uno degli organi più disponibili ad accogliere la somatizzazione della rabbia, oltre al fatto che si trova nella parte destra del corpo che è legata al maschile/autorità) oppure poteva esser vittima di incidenti d’auto che andavano a danneggiare la parte destra della macchina, oppure poteva continuare ad attirare gente arrabbiata che interagiva con lui in modo antipatico, tale da far scattare la sua rabbia ecc.
    Non voglio qui entrare nel merito dell’inconscio e della sua capacità di creare situazioni o malattie perché non è l’argomento del mio intervento. Certo è che le cose venivano presentate in un modo tale per cui uno credeva davvero che, sbloccando le emozioni represse sarebbe riuscito ad avere una forma di controllo sulla sua vita e sugli eventi. Si arrivava a credere che le malattie potessero venire debellate attraverso i trattamenti di reiki (anche se non ho mai sentito dire esplicitamente che una persona non dovesse curarsi attraverso la medicina ufficiale o abbandonare le cure che stava facendo; ho sentito invece dire molte volte che si poteva fare un trattamento di reiki alle medicine e questo avrebbe avuto un’azione sugli effetti collaterali: non ce ne sarebbero stati se la medicina era quella giusta, si sarebbero amplificati se la medicina non fosse stata adatta a quella persona) e il lavoro sulle emozioni e si arrivava anche a credere che, con i trattamenti di secondo livello, si potessero influenzare gli eventi: il trattamento fatto ad una situazione per mezzo dei simboli che venivano “impressi” sulle mani degli studenti durante l’iniziazione di secondo livello, aiutava a far emergere, a livello emotivo o fisico o attraverso altri eventi collegati alla situazione che si stava trattando, le vere motivazioni psicologiche che spingevano o legavano una persona alla situazione “trattata”.
    Per fare un esempio, se si era stati lasciati dalla fidanzata/o e si voleva tornare insieme, si poteva fare il trattamento alla relazione con lei/lui e questo avrebbe fatto emergere in modo chiaro i motivi che avevano fatto sì che la relazione non funzionasse, motivi che potevano venire risolti, se questo era “giusto” o amplificati se non lo era (il reiki, veniva affermato, è un’energia “intelligente” che porta le cose a svilupparsi verso una direzione o l’altra seguendo le direttive dell’intelligenza divina, quindi, qualsiasi risultato sortisca il trattamento, esso è sempre valido, anche se non se ne capisce la ragione). Ci si poteva quindi rimettere insieme o si poteva venire addirittura trattati in malo modo dall’ex, se questo è quello che “doveva succedere” per farci capire qualcosa.

    Si può ben notare come, partendo da questi presupposti, il maestro può dare sempre e comunque un’interpretazione strumentale della realtà interpretando gli eventi a suo uso e consumo, in quanto viene sempre sottolineato che i risultati del trattamento si sviluppano secondo il volere di una non meglio precisata “intelligenza divina” che, nella sua manifestazione, è ben lungi dal seguire una logica “umana”.
    Ecco così che, avendo il maestro sempre pronta una bella interpretazione di quello che succede alle persone, egli diventa interprete indiscusso del “volere divino”, almeno per tutte quelle persone che hanno bisogno di trovare risposte e spiegazioni facili davanti agli eventi della vita e ai loro moti interiori.
    Spesso ci si trovava anche proiettati in un mondo magico dove fare i trattamenti di reiki alle cose aveva i poteri più svariati: si andava dal ricaricare le pile, al trovare parcheggio, al liberare un oggetto regalato dalla vecchia zia perversa e manipolatrice dalla sua infausta influenza e chi più ne ha più ne metta.
    Si potrebbe aprire un’intera sezione del sito del Cesap solo per raccogliere tutte le astrusità che sono state propinate dal maestro e dai suoi maestri sugli effetti dei trattamenti di secondo livello in quegli anni. E più il maestro ne raccontava e più gli studenti ne aggiungevano creativamente.
    Certo è che più si è portati in uno stato di eccitazione emotiva, più si è disposti a credere alle peggio fregnacce. E se riesco a credere che tracciando il primo simbolo di reiki troverò sicuramente un parcheggio in centro, posso anche credere che i miei genitori e la loro perversione sono la causa prima della mia infelicità e del fallimento della mia vita. Ricorda niente la parola “capro espiatorio”?

    Nei seminari, in quegli anni, veniva dedicato ampio spazio ai trattamenti e alla spiegazione di come e dove le emozioni represse potevano andare a creare danni, sia a livello fisico che negli eventi della propria vita. E venivamo tutti vivamente consigliati di farci trattamenti su trattamenti perché “ogni volta che si completa un ciclo di trattamenti (4) si fa automaticamente un salto di qualità a livello di consapevolezza: le emozioni represse emergono alla coscienza, devono venire riconosciute e la situazione originaria che le ha create e fatte reprimere può venire risolta, così non andranno a creare più disagi nel corpo fisico o nella vita.

    Per quanto riguarda il lavoro sulla comunicazione, veniva introdotto durante il seminario di secondo livello e utilizzato negli intensivi.

    Si lavorava sulla comunicazione per avere relazioni chiare e oneste con gli altri e, a questo fine, si lavorava per comprendere le proprie “risposte automatiche” agli stimoli che venivano dall’esterno. Durante i seminari di secondo livello venivano spiegate le 4 forme base della comunicazione:
    risentimento – se si esprimeva rabbia pura perché non si era stati ancora in grado di elaborarla e di capire cosa, effettivamente, l’aveva scatenata (in questa fase, a stimolo corrisponde risposta automatica)
    giudizio – se si sentiva ancora rabbia ma si era riusciti ad individuare che cosa, nell’altro sembrava non andasse o infastidiva (in questa fase c’è sempre una risposta automatica ma anche la coscienza, da parte di chi esprime il giudizio, che quello che sta dicendo può essere in certo modo una sua proiezione sull’altro. Non sempre, però. Il giudizio veniva anche usato per dare all’altro dei feedback che lo aiutassero a vedere e portare a coscienza una parte di sé.)
    condivisione – se si riconosceva che quello che si muoveva a livello emotivo era qualcosa che ci apparteneva e che l’altro, con il suo comportamento o atteggiamento che ci ricordava il nostro, ci aveva permesso di riconoscere (riconoscimento della propria proiezione sull’altro)
    apprezzamento – se c’era una qualità o capacità che si riconosceva nell’altro, a volte si poteva anche condividere che la si sarebbe voluta acquisire.
    Durante i seminari di secondo livello la comunicazione doveva avvenire attraverso queste forme. Se qualcuno aveva qualcosa da dire al gruppo si doveva inginocchiare davanti a tutti, all’interno del cerchio, prendere in mano una sfera di pietra e cominciare dicendo il suo nome e “voglio condividere che…”. Se qualcuno aveva qualcosa da dire ad un’altra persona doveva inginocchiarsi davanti a questa, che a sua volta si doveva inginocchiare, e cominciare con (secondo i casi) “io risento/il mio giudizio è/ti voglio condividere che/io apprezzo di te…”

    In linea di massima, negli anni Novanta, il lavoro consisteva principalmente nel liberarsi, attraverso lo “sblocco emotivo” delle due emozioni maggiormente represse nell’infanzia: rabbia e paura.
    Questo veniva fatto in modo molto violento durante GLI INTENSIVI.
    Durante i 5 o 6 giorni dell’intensivo, ben 3 giorni venivano dedicati ad esercizi volti a portare lo studente davanti a queste due emozioni represse. Varie tecniche psicologiche venivano (e probabilmente vengono ancora) utilizzate dal maestro di questo gruppo per creare nelle persone il “clima psicologico” adatto allo sblocco di queste emozioni.
    Si comincia col cercare un oggetto che possa rappresentare la propria paura e la propria rabbia e si fanno dei piccoli gruppi, chiamiamoli di “auto-coscienza” in cui, solitamente sotto la guida di uno dei maestri che partecipano a quell’intensivo o di persona di fiducia del grande maestro (che nomina personalmente i conduttori di questi gruppi – e che grande riconoscimento è questo… non ve lo potete immaginare finchè non lo provate!) a turno si dà la propria interpretazione del perché quegli oggetti rappresentino per la persona in questione rabbia e paura. Il lavoro fatto all’interno di questi gruppi comincia a focalizzare le persone su queste due emozioni e prepara il terreno ad un altro lavoro, molto violento a mio parere sia dal punto di vista emotivo che psicologico, che viene svolto nella fase successiva.

    Lavoro delle sedie

    In questa seconda fase, le persone vengono fatte sedere una di fronte all’altra sulle sedie collocate nel tempio che c’è all’interno dell’ agriturismo “Spagnulo” che si trova ad Ostuni. I partecipanti vengono invitati a sedere sulla sedia che preferiscono e, in silenzio, aspettano che tutti si siano accomodati. Il maestro a volte cambia la collocazione di alcune persone mettendole di fronte alla persona che, secondo lui, ha la capacità di facilitare meglio l’emergere di queste emozioni. Alle persone sono stati precedentemente forniti un quaderno e una penna dove devono annotare le risposte che vengono date da chi hanno davanti.
    A questo punto, il maestro comunica la domanda che, a turno, le persone devono urlare a chi hanno davanti e, al suono del gong, il lavoro comincia.
    Quando il gong viene percosso, i maestri che partecipano a quell’intensivo (i maestri che partecipano sono sempre abbastanza numerosi e non si siedono sulle sedie, a meno che non chiedano espressamente di farlo o non vengano espressamente invitati dal grande maestro a farlo) cominciano a percuotere con tutta la loro forza degli strumenti che sono stati loro forniti in precedenza: tamburi, maracas, nacchere, tamburelli, bastoncini da battere uno contro l’altro, triangolo ecc. creando un rumore fortissimo.
    Le persone, per farsi sentire da quello che hanno davanti, devono urlare a squarciagola la domanda indicata dal grande maestro e non ci si può immaginare le scene a cui si assiste durante questo lavoro. Gente che piange, urla, si agita, butta le sedie a destra e a sinistra, si contorce…. Credo che nessuno di quelli che fanno questo lavoro per la prima volta si sia mai trovato davanti ad una situazione di questo genere. Il frastuono che c’è nella stanza, unito ad una sorta di follia generale di quelli che stanno intorno, alle urla, ai pianti e alle sedie che volano, sicuramente contribuisce a far crollare, in molti, l’autocontrollo e ad abbandonarsi anch’essi a urla e pianti.
    Quando il maestro percuote il gong, la domanda indicata deve essere ripetuta/urlata all’altro senza sosta e per ogni domanda si va avanti circa 15 minuti nel frastuono totale.
    Le domande che il maestro, di volta in volta, dice di porre all’altro sono, per quanto riguarda il lavoro sulla paura e più o meno in quest’ordine:

    “Mia madre mi ha insegnato che la paura è..”
    “Mio padre mi ha insegnato che la paura è…”
    “Quando ho paura io…”
    Per quanto riguarda il lavoro sulla rabbia le domande sono:
    “Per me la rabbia è…”
    “Mia madre mi ha insegnato che la rabbia è….”
    “Mio padre mi ha insegnato che la rabbia è…”
    “Quando sono arrabbiato io….”
    “Quando mostro la mia rabbia il sentimento profondo che provo è….”

    Dopo questo lavoro sulla rabbia e sulla paura, si passa al lavoro sulle emozioni profonde che si celano nelle relazioni con le altre persone, maschi e femmine.
    Prima di passare al “lavoro delle sedie”, questa parte viene preceduta dal lavoro chiamato “no limits”, che dovrebbe servire a focalizzare meglio le persone sulle problematiche di relazione.

    Dato che, viene detto dal maestro, il modo in cui noi ci relazioniamo con gli altri esseri umani è condizionato dal modo di relazionarsi con gli altri dei nostri genitori, le domande che vengono poste, sempre nelle stesse condizioni, sono:
    “Mia madre mi ha insegnato che una donna è….”
    “Mio padre mi ha insegnato che una donna è….”
    “Per me una donna è…..”
    “Mio padre mi ha insegnato che un uomo è….”
    “Mia madre mi ha insegnato che un uomo è…”
    “Per me un uomo è….”
    “Come donna/uomo quello che ho creato nelle mie relazioni con gli uomini/con le donne è….”

    Lavoro chiamato “no limits”

    Questo lavoro si svolge solitamente all’aperto, tempo permettendo, sul prato di fianco al tempio, altrimenti viene fatto all’interno del tempio. Lo scopo di questa “esperienza” è quello di portare a coscienza le proprie reazioni ed emozioni legate all’incontro fisico con l’altro.
    A nessuno viene descritto in anticipo il tipo di lavori che vengono fatti durante l’intensivo e quindi le persone si trovano a doverli affrontare quando ormai sono lì e, per quanto nessuno venga obbligato con la forza a prendere parte ad un lavoro (almeno, io non ho mai visto persone venire obbligate a partecipare con la forza) è anche vero che se una persona si rifiuta, viene sottoposta a pressioni psicologiche di vario tipo affinché vi partecipi. Queste pressioni vengono esercitate sia dal gruppo che dallo stesso maestro e consistono in frasi del tipo: “perdi una grande occasione per andarti a vedere un tuo “nodo” – “proprio perché senti queste resistenze dovresti fare il lavoro perché significa che c’è sotto un “processo” e hai l’opportunità di andartelo a guardare” – “fare questa esperienza è molto importante” ecc.
    Bisogna tenere presente, a questo proposito, che durante questi intensivi le persone vengono sottoposte a ritmi ed esperienze destabilizzanti dal punto di vista psicologico. Il gruppo è composto dalle 60 alle 120 persone che, durante i 5 giorni dell’intensivo non si muovono praticamente mai da un luogo circoscritto (l’agriturismo), dormono pochissime ore per notte in camere solitamente sovraffollate e con fastidiosi problemi per quanto riguarda l’utilizzazione dell’acqua calda che, essendo fornita da piccoli e scalcinati scaldabagno non permette di farsi 2 docce consecutive; spesso si assiste al mal funzionamento delle fognature che devono lavorare al disopra delle loro possibilità e non riescono a smaltire i rifiuti organici (tanto che spesso dai gabinetti escono liquidi ed esalazioni maleodoranti che vengono sempre interpretati come la “materializzazione” dei processi dei partecipanti; hanno ritmi completamente sballati rispetto ai soliti anche per quanto riguarda i pasti, spesso di qualità non soddisfacente, (il pranzo viene servito nel pomeriggio e la cena anche a notte fonda) e vengono sempre tenute in uno stato di tensione emotiva attraverso i vari esercizi che vengono proposti.
    E’ molto difficile, quindi, riuscire a rifiutarsi di prendere parte ad un lavoro.
    Bisogna esercitare una forte volontà ed essere disposti a sopportare la disapprovazione del gruppo e quella del maestro che non è mai esplicita ma arriva in modo velato, cosa non sempre facile per tutti in quelle circostanze.

    Durante il “no limits”, le persone vengono invitate a mettersi in cerchio e a chiudere gli occhi. Il maestro spiega che dovranno tenere gli occhi chiusi per tutta la durata dell’esperienza. Il maestro dice che lo spazio in cui si trovano rappresenta il mondo e le persone che vi si incontrano, sempre ad occhi chiusi, sono le persone che si incontrano nella propria vita (o che si sono incontrate in passato).
    Al primo suono del gong i partecipanti devono cominciare a camminare in quello spazio. Essendo uno spazio abbastanza ristretto, camminando le persone si urtano l’un l’altra cominciando ad avere fra loro contatti fisici casuali. I maestri che aiutano a condurre l’intensivo tengono gli occhi aperti e non partecipano all’esercizio, ma aiutano a tenere le persone all’interno dello spazio preposto, all’occorrenza indirizzando il loro percorso verso questa o quella persona, spesso seguendo le indicazioni del grande maestro.
    Al secondo suono del gong i partecipanti devono fermarsi dove si trovano e con le mani sentire chi è loro vicino e “scegliere” il partner con cui fare l’esperienza. Durante questa fase viene più volte ripetuto e sottolineato dal maestro che “non ci sono limiti” e uno deve sentirsi libero di esplorare il corpo dell’altro come meglio crede. Viene anche detto, in modo scherzoso, che non sono ammessi rapporti sessuali completi, ma che non ci sono limiti all’esplorazione. Si è liberi di fermare le mani del partner, se si vuole.
    Questa fase dura circa 5-10 minuti poi, al suono del gong il giro riprende e si ricomincia a camminare cercando il partner successivo. Gli incontri non sono ovviamente solo fra uomini e donne ma anche fra uomini e uomini e fra donne e donne. Quando l’incontro è con un partner dello stesso sesso, si ha la possibilità, viene detto dal maestro, di esplorare la propria omosessualità latente che è sempre originata dalla ricerca del contatto col corpo del genitore dello stesso sesso, contatto che, quando si era piccoli, è stato negato.
    Questo camminare/incontrarsi/camminare scandito dal suono del gong va avanti per 3 o 4 volte o comunque fino a quando il maestro ritiene che l’esercizio possa terminare.

    Probabilmente la mia descrizione, che ho cercato di fare in modo il più possibile oggettivo, non riesce a trasmettere appieno la capacità che ha questa esperienza di toccare profondamente molti dei partecipanti. Vero è che ho spesso visto e sentito persone urlare e piangere disperatamente durante questa esperienza e credo che dovrebbe essere doveroso, nei confronti delle persone che vi partecipano, essere messe al corrente PRIMA di quello che si fa durante l’esercizio perché per alcuni è un’esperienza molto dura e bisogna essere in grado di scegliere se farla o meno. Altrimenti, si può trasformare in una forma di violenza psicologica che viene fatta passare come “prezioso strumento di evoluzione e comprensione dei propri nodi psicologici”.

    Non mi dilungo oltre nella descrizione dei vari esercizi che si fanno durante questi intensivi perché, in questa sede, mi preme di più esporre le teorie su cui si basa il lavoro all’interno del gruppo. Sarebbe però, credo, molto interessante poter avere una descrizione dettagliata di come si svolge il “lavoro”, sia durante gli intensivi che durante i seminari e gli altri residenziali a tema che vengono organizzati dai vari maestri. Spero quindi che vi siano altre persone disposte a fornire ai “consumatori” del prodotto arkeon una descrizione del prodotto stesso, così che essi possano più serenamente valutare se questa esperienza sia adatta alla loro psiche. Spero anche che ciò che descrivo possa aiutare i parenti e gli amici dei partecipanti (che non hanno fatto e che non vogliono fare il “lavoro”) a capire il tipo di esperienza cui sono stati sottoposti i loro cari.

    Il fine di questo lavoro era quello (e dovrebbe esserlo ancora) di essere liberi, felici ed appagati nella famiglia e nel lavoro. Almeno, questo è quanto veniva detto.

    Nei primi anni, i “nodi” (che significa blocchi psicologici, emozioni represse, qualsiasi tipo di processo psicologico che “non fa scorrere l’energia” e impedisce la realizzazione personale ecc) erano causati esclusivamente dal comportamento non corretto dei genitori che, attraverso l’esempio che davano relativo al modo di relazionarsi alla vita e agli altri, avevano trasmesso i loro problemi (di vita e relazione) ai figli.
    Questi figli, per disfarsi delle nefaste influenze psicologiche della famiglia di origine, dovevano sia capire, individuare i modi sbagliati di comportarsi dei loro genitori sia, una volta individuati, riconoscerli in loro stessi e smettere di metterli in atto volgendosi a modi di relazionarsi e comportarsi più “sani”, indicati di volta in volta dal maestro.
    Non bisogna fare un grande sforzo immaginativo per capire il motivo per cui, in quegli anni, molti tornavano dai seminari e dai residenziali con un grande risentimento e rabbia nei confronti dei propri genitori: erano loro la causa del fallimento, dei problemi e del dolore della loro vita!

    – continua –

    Tiresia

  41. Grazie Tiresia per quello che scrivi. E’ la sacrosanta verità, che ormai vuol’essere messa nell’oblio da parte dei soliti 4 infervorati che scrivono in internet. Un esempio della doppia faccia e della doppia morale che ci veniva insegnata è dato dalla grande capacità di difendere il proprio terreno infangando altri e non portando invece valide argomentazioni a proprio sostegno.

  42. La Madre – lato perverso del femminile
    Come ho accennato prima, all’inizio non vi era una netta distinzione fra i danni prodotti a livello psicologico dal padre e dalla madre. Con l’andare del tempo, però, si comincia ad assistere, nelle teorie portate avanti dal maestro, ad un’inversione di rotta nei confronti della figura del padre (forse in seguito ad una delle sue profonde intuizioni circa il funzionamento della psiche umana o forse perché nel 1998 era diventato padre anche lui… chissà).
    Fatto sta che la funzione di trasmettere “valori perversi” ai figli si era andata sempre più concentrando sulla figura della madre.

    Ho accennato poc’anzi, al concetto di omosessualità latente. Su questo concetto si fonda una delle teorie più gettonate e, a quel che ne so, ancora molto in voga all’interno del gruppo. Questa teoria ha molto spesso fornito la spiegazione a tutta una serie di problemi psicologici e relazionali che le persone presentavano e presentano.
    Intanto, da dove viene questa omosessualità latente?
    Essa si crea nell’infanzia ad opera, indovinate un po’? della madre, naturalmente, che da una parte riversa sul bambino/a la sua carica erotica, e dall’altra si nega al bambino/a creando nella psiche dell’infante sia un forte desiderio del suo corpo che un vuoto lacerante perché questo desiderio viene continuamente disatteso, dato che lei si sottrae.
    Perché la madre riversa sul figlio/a la sua carica erotica? Perché non ha un rapporto “sano” col padre di suo figlio e quindi, invece di indirizzare la sua carica erotica verso il marito, la indirizza verso il figlio/a perché da qualche parte, questa carica erotica, ha da andare. Se non viene indirizzata verso il figlio/a è perché la madre, nella sua disperata ricerca del pedofilo (al pedofilo ci arriviamo fra poco) tradisce il padre con uno o più amanti.
    Ma perché la madre si comporta così? Perché sua madre, a sua volta, le ha trasmesso questo insegnamento (anche la nonna è perversa!) e la figlia di tale madre, se non fa il “lavoro” e non si libera così dalle “perversioni ereditarie”, trasmetterà la sua perversione ai suoi figli e via e via in una catena infinita.
    In quegli anni, e anche in tempi più recenti se si considerano le coppie al difuori di arkeon, sembrava proprio che le coppie “sane” si potessero contare sulle dita di una mano.
    Torniamo alla nostra Madre. Se il far sorgere nella figlia questa omosessualità latente fosse l’unica sua manchevolezza, sarebbe una meraviglia. Il problema è che di danni ne fa tanti altri e a diversi livelli. Per completare il discorso sull’effetto della carica erotica che la madre riversa sui figli, da una parte, se viene riversata sulle figlie essa fa sorgere l’omosessualità latente, dall’altra parte, se viene riversata sui figli, crea in questi un grandissimo senso di colpa perché fa prendere loro il posto che spetterebbe di diritto al padre, alienandoli così dal padre stesso. E questo senso di colpa, nelle sue manifestazioni estreme, può anche tradursi, secondo il maestro, nella morte del figlio che “sceglie” a livello inconscio la morte (per mezzo di incidente stradale, per esempio) piuttosto che tradire il padre e sopportare il senso di colpa. Se il senso di colpa che il figlio sente davanti all’essere oggetto della carica erotica della madre non arriva a questa estrema manifestazione, può avere come effetti:

    1) il diventare “l’ometto di mamma” – ossia, allearsi con la madre contro il padre e da lei avere il riconoscimento di sé come uomo (il che è una forma perversa di riconoscimento perché solo il Padre può riconoscere e legittimare suo figlio come uomo attraverso la Sua benedizione) e quindi aderire e diventare strumento, anche lui, del lato perverso del femminile.
    E’ il caso di quegli uomini che vivono costantemente un rapporto di competizione con gli altri uomini e non riescono a sentirne la fratellanza, oppure di quegli uomini che non riescono ad avere un rapporto soddisfacente con una compagna perché le relazioni che hanno con una donna sono volte esclusivamente a “portarne la testa” alla madre (il che significa comportarsi in modo crudele con le compagne per confermare alla madre che non la stanno tradendo con un’altra donna, ma che le sono per sempre fedeli) oppure, sempre per questo patto di fedeltà, diventano omosessuali e il messaggio che in tal modo vogliono far arrivare alla madre è che le sono sempre fedeli in quanto non hanno relazioni d’amore con altre donne e che è Lei, sempre e per sempre, la “donna della loro vita”. Questo tipo di omosessuali sono in genere quelli che è difficile che si ravvedano e tornino “sulla retta via” del rapporto eterosessuale, perché il patto con la madre è difficilissimo da sciogliere in queste condizioni. Dirò più avanti del tipo di omosessuali che invece è più facile che si ravvedano.
    Il patto di fedeltà alla madre può venire sancito anche dal fatto di accettare di diventare uno “strumento” della madre che può servire a vari usi, il più eclatante dei quali è la sua trasformazione in “Pedofilo”, figura e ruolo del quale tratterò meglio più avanti.

    2) il diventare uno “sfigato” perché bloccato nella manifestazione dei suoi talenti da questo grande senso di colpa e cercare in qualche modo delle forme di “espiazione” per il tradimento che sente di aver operato nei confronti del padre, figura peraltro irraggiungibile perché questo senso di colpa crea una frattura apparentemente incolmabile fra padre e figlio. Incolmabile solo apparentemente, perché se si fa il “lavoro” si può superare il senso di colpa e accedere di nuovo al padre che così potrà riconoscere il figlio come uomo concedendogli la sua benedizione e, liberandolo dal dover espiare quel tradimento, gli permetterà di uscire dal ruolo di “sfigato” e tornare nel mondo da vero guerriero perché animato dallo Spirito del Padre dal quale la Madre lo aveva separato. Il “lavoro”, chiaramente, passa per prima cosa dal doversi separare dalla madre che ha lati perversi.

    Allora, altro grande peccato commesso dalla Madre è quello di “separare i figli dal Padre”.

    Questo avviene in diversi modi, non solo attraverso l’energia erotica mal direzionata. Uno degli strumenti frequentemente usati dalla madre per operare la separazione consiste nel parlare male reiteratamente del padre davanti ai figli, in sua presenza o alle sue spalle. Il padre che permette alla madre di fare questo in presenza sua e dei figli si può solitamente classificare come appartenente alla classe degli “sfigati” cui si è accennato prima. Presentare il padre come un fallito, ubriacone, inaffidabile, debole, bugiardo, traditore, stupido (indipendentemente dal fatto che lo sia oggettivamente) ecc ecc, ha come effetto quello di creare nel figlio/a un rifiuto della figura del padre. Lo stesso effetto si può ottenere presentando ai figli il padre come “orco”, come il cattivo che “quando arriva a casa ci pensa lui a dartele”, come quello a cui non si può parlare perché non capirebbe ecc.
    A livello di figura del Padre interiore, l’effetto può essere, nella vita della figlia, o la ricerca di un partner inaffidabile, debole, ubriacone, violento ecc., oppure la sostituzione della figura del Padre (come ideale maschile) con la figura del Pedofilo, solitamente presentato dalla madre come una figura vincente. La povera figlia è quindi spinta da questa sua figura interiore ad andare a cercare come partner o uno “sfigato”, o un “pedofilo”, condannandosi così a non avere mai una felice e soddisfacente relazione amorosa, perché comunque queste due figure maschili sono legate alla madre, con effetti sì diversi, ma hanno la stessa matrice di dipendenza dalla madre e separazione dal padre che, come abbiamo visto, impedisce ad un uomo di essere veramente Uomo. Non sono Uomini perché continuano ad essere Figli assoggettati al volere della Madre.
    Per quanto riguarda il figlio, se non fa il lavoro, può o identificarsi con la figura del Padre Perdente, oppure entrare a far parte della categoria degli “ometti di mamma”.

    Un altro modo che la madre utilizza per alienare la figura paterna dai figli è quello di presentarsi come “vittima del padre”. La donna angherizzata che soffre in silenzio, vittima spesso della violenza del partner (violenza, peraltro, che è lei che provoca con i suoi atteggiamenti subdoli che però non vengono percepiti dai figli, se non inconsciamente).

    Ad ogni modo, quando la figura del Padre viene danneggiata dalla madre agli occhi dei figli, quello che si crea interiormente è un Vuoto. Avendo creato questo vuoto, la madre lo può riempire, e, viene detto, nel 98% dei casi lo riempie, con la figura del Pedofilo (che può essere maschio o femmina, sia per gli uomini che per le donne).

    Tiresia
    – continua –

    • salve a tutti
      sono un ragazzo di 34 anni che ha visto nascere questo lavoro quasi dal principio, ho preso l’iniziazione al primo livello( circa 15 anni fa) quando ancora non si chiamava arkeon ma seminari di reiki o sentiero sacro.
      ho conosciuto personalmente carlo moccia a dei seminari a roma ed ho partecipato ad un suo intensivo anche se non ero un suo ” allievo ” diretto ed ho partecipato a molti seminari di primo e secondo livello .
      i seminari si svolgevano in tre giorni, generalmente il venerdi cera la presentazione del lavoro dove chiunque poteva assistere “senza pagare” e dove gia si capiva perfettamente in che cosa consisteva il lavoro.
      il sabato e la domenica cera il seminario vero e proprio a pagamento .
      ho parteciapato a seminari dove praticamente non ho fatto ne detto nulla per mia scelta ma ho solo visto e ascoltato quello che altri facevano o dicevano senza essere costretto a fare diversamente.
      in termini di soldi ho pagato circa 300 milalire ( l’euro ancora non cera)l’iniziazione al primo livello e 900 milalire l’iniziazione al secondo poi la quota di partecipazione per i seminari era inizialmente di 50 milalire mentre all’ultimo seminario che ho partecipato c irca 7 anni fa ho pagato 110 euro.
      finito un seminario venivi a conoscenza del prossimo tramite una lettera spedita per posta che ti informava della data e del luogo .
      questo e l’unico contatto ( almeno cosi era con la mia maestra) che avevi con loro al di fuori dei seminari , se non ci andavi nessuno ti chiamava molestava o minacciava per la tua mancanza , ho avuto delle pause dai seminari anche di svariati mesi in tutti questi anni e ripeto l’unico contatto con loro erano solo queste lettere che ti informavano della data e del luogo dei seminari.
      non dico nulla su come funzionava il lavoro perche il post prima del mio ne parla gia in maniera dettagliata e non voglio ne difendere ne accusare questo lavoro ma semplicente avendolo vissuto raccontare la mia esperienza .
      personalmente reputavo e reputo arkeon un ottimo strumento di crescita personale ho visto personalmente nei seminari persone superare problemi con dipendenza di droghe o risolvere problemi di lavoro o di cuore o padri e figli avere di nuovo un rapporto dopo anni di silenzio tombale.
      ho visto anche persone non riuscire a far nulla di tutto questo .
      quello che non ho mai visto sono state le violenze di cui tanto si parla o abusi sessuali sui partecipanti .
      arkeon e uno strumento per star bene con se stessi e gli altri e raggiungere i propri obiettivi , sicuramnete non e l’unico e non e per tutti perche siamo tutti persone differenti con storie differenti .
      vito carlo moccia voleva fare di questo lavoro una professione e ha iniziato molti ( forse troppi ) maestri all’insegnamento di arkeon , alcuni di questi sono i veri responsabili delle denunce e delle accuse mosse poi a lui.
      pensate se uno psicologo in italia commettesse dei reati con un suo assistito e per questo venisse bandita dall’esercizio della professione tutta la categoria …

  43. grazie attuato per aver confermato tutto quello che dice Tiresia. Se hai livelli di sopportazione di stress e di abusi molto alti tanto da non percepirli questo non significa che altri non abbiano provato fastidio e dolore per le amenità affrontate. Pur nella difesa di Arkeon, tutti confermate che certe devastazioni avvenivano.
    Se un medico sbaglia un intervento viene ritenuto personalmente responsabile, ma in arkeon Vito “iniziava” (pratica peraltro discutibile) dietro un pagamento oneroso ed è, a mio avviso, il primo responsabile di quello che faceva e di cosa insegnava.

    • pensavo di essere stato chiaro …. cerchero di esserlo di piu .
      arkeon comprendeva un gruppo di maestri abilitati da vito carlo moccia ( che se ne e preso tutta la responsabilita) a condurre gruppi di persone verso un lavoro introspettivo da lui stesso ideato .
      non ho mai visto fare nei suoi cerchi e nemmeno in quelli della mia maestra abusi forzati o qualunque altra cosa brutta si potesse pensare .
      o visto persone andare via perche non condividevano il lavoro di vito e andarsene via senza nessun problema o mandandoci a quel paese ma sempre libere di andarsene quando volevano .
      e vero nei seminari si parlava spesso di abusi e traumi subiti ma questi includono anche quelli psicologici : nei cerchi si lavorava molto sulle sensazioni corporee in quanto vito nel corso degli anni ha visto che il corpo come la mente mantiene una sua memoria degli eventi .
      quindi se ti dava fastidio una persona ,anche il solo stringerle la mano si cercava di capire cosa procurava questa sensazione , si chiedeva alla persona se ci voleva lavorare.
      se era d’accordo si metteva al centro di un cerchio di persone con la persona che muoveva questa emozione.
      quello che succedeva poteva essere una crisi di pianto o di rabbia perche magari la persona di fronte ti ricordava tuo padre o tua madre poi usciva fuori che magari erano ventanni che non si parlava con i genitori .
      oppure sensazioni di vomito o di ribrezzo allora poteva essere il ricordo di una persona che magari ti toccava in modo strano o addirittura sia andata oltre.
      ma questo se era vero veniva confermato sempre e soltanto dalla persona interessata in quanto quando si sbloccano determinate emozioni dopo arrivano sempre anche i ricordi dell’evento che lo ha generato.
      ricordo che non lo disse vito per primo che gli abusi vengono fatti nell 80% de casi in famiglia ma tv giornali e psicologi .
      oggi e diventato normale sentire padri che ammazzano figli e mogli o viceversa .
      vi assicuro che ho visto esplosioni di rabbia e risentimento nei cerchi da farvi capire perche oggi succedono queste cose .
      il lavoro era comprendere questi eventi per poter andare oltre e vivere una vita felice cercando di ricreare un rapporto sano con tutta la famiglia.
      questo e anche quello che fa la psicologia classica .
      la differenza sta che in arkeon si lavora in gruppo e ci si sostiene in gruppo.
      come gia detto nel post precedente arkeon non e l’unica via ma una delle poche che ha dato risultati concreti di guarigione .
      se qualche maestro si e fatto prendere da un delirio di onnipotenza e abbia fatto delle cazzate non e il metodo sbagliato e sbagliata la persona che se ne e servito .
      ci sono 10000 persone che tranne poche di parere contrario( anche se fossero 1000 vuol dire che 9 persone su dieci appreazzavano questo lavoro)non possono piu trarre giovamento da arkeon .
      mi piacerebbe far verdere se fosse possibile quello che si faceva nei seminari per dare un termine di paragone a tutti .

  44. A me non risulta che Vito e i suoi Maestri siano psicologi tanto da fare il lavoro della ‘psicologia classica’.
    Nè mi risulta che Vito possa ‘abilitare’ qualcuno a fare qualcosa, a meno che non sia un responsabile di un ente di certificazione pubblico e riconosciuto.
    Spero che tu Attuato rilegga quello che scrivi, perchè non fai altro che scrivere quanto da molti di noi hanno già raccontato.
    Provo a dirtelo più direttamente. Se una persona si spaccia per dentista senza esserlo e ti mette le mani in bocca, sta commettendo un reato che è quello di abuso della professione. Se lo fa un gruppo di non dentisti, amici tra loro, secondo un metodo riconosciuto solo da loro come valido, traendone profitti, allora stanno commettendo un reato in associazione a delinquere.
    Se poi c’è gente cui non importa chi le mette le mani in bocca ed è felice di pagare in nero, non significa che quelli non sono reati.
    Questo naturalmente è solo un esempio. Non voglio per ora soffermarmi sulle altre affermazioni che fai a proposito degli abusi e di quello che diceva Vito sull’80% degli abusi che avvenivano in famiglia.
    Solo due domande:
    1) come mai giusto quell’80% guarda caso frequentava arkeon?
    2) come mai ora, i solidali sostenitori di Vito, si aggrappano ad associazioni che parlano di Falsi Abusi? Che forse qualcosa non è chiaro neppure a loro stessi?

    • allora wow vito ha due lauree prese in america in psicologia, queste non sono riconosciute in italia .
      forse perche in italia il nostro livello di istruzione e piu alto di quello americano …….
      se non ricordo male ultimamente siamo stati classificati oltre il centesimo posto come livello e qualita d’istruzione, lascio a te immagginare o verificare quello americano che posto occupa, il paragone col dentista cialtrone non laureato non regge.
      forse nemmeno un dentista americano laureato potrebbe praticare qui in italia la sua professione , ma questo e un discorso burocratico e non di incompetenza.
      sull’80% degli abusi in famiglia informati meglio non e ne vito ne noi di arkeon i primi a dire che questi avvengono in famiglia .
      anche al maurizio costanzo se ne parlo in questi termini e percentuali molto molto prima che scoppio il caso arkeon , e penso anche tu ne abbia sentito parlare parecchie volte nei telegiornali .
      vito ha creato questo suo percorso partendo dalle sue conoscenze di psicologia e da sue esperienze di vita con i nativi americani ( gli indiani) ed anche da studi fatti dai monaci buddisti di shaolin nel tibet e forse altre che nemmeno io conosco.
      per ultimo ti vorrei far ricordare un caso in merito a metodi non riconosciuti come il caso di bella , dove persone da tutto il mondo si curavano ( e forse curano prova a cercare con google) e lo stato italiano chissa per quale motivo ne proibi la cura .
      le persone sono libere di non condividere questo metodo ma i fatti restano, dici che solo noi di arkeon parliamo di abusi in famiglia o che questi avvengano solo a quelli di arkeon……………
      ti ricordo che questo e un post pubblico dove si cerca di fare chiarezza quindi le informazioni che dai assicurati che siano vere.
      questi sono i primi 3 link che google tira fuori se si cerca abusi in famiglia solo i primi 3 ma ci sono centinaia di pagine a riguardo,e sorpresa, nessuna di queste e fatta da vito o un membro di arkeon.
      ti consiglio vivamente di leggere l’esperienza di una ragazza postato nel terzo link .

      http://italiasalute.leonardo.it/News.asp?ID=3720
      http://www.antonio-ciancaleoni.it/pedofilia/abusi_sessuali_e_famiglia.htm
      http://community.girlpower.it/abusi-sessuali-famiglia-vt143098.html

  45. Scusa attuato, cosa intendi per ” iniziazione” ?

  46. Attuato, diamo per scontato che l’80% abbia subìto abusi e che tutto l’80% facesse lavori in Arkeon. Ma come mai ora chi è rimasto fedele a questo sta facendo un cambiamento di rotta dicendo che gli abusi sono falsi?
    Il paragone col metodo Di Bella non regge. Forse non sai che ciascun metodo deve essere sottoposto ad un protocollo scientifico per risultare valido o no. Di Bella si opponeva a questo, quindi mi sembra il minimo.
    Vito poteva aver preso anche 10 lauree, ma anche negli stati uniti se vai da uno stato all’altro ci sono mestieri che pur con lauree non puoi fare, perchè le leggi sono diverse. E se uno non si sottopone alla legge del posto in cui va ad esercitare, non è che avrà qualcosa che non va?
    Mettere le mani nelle vite altrui senza autorizzazione dello stato in cui eserciti è fino a prova contraria un reato.

  47. allora wow ti rispondo su queste tue affermazioni un’ultima volta perche non vorrei farne una polemica personale fra noi due.
    ho gia spiegato che un abuso puo essere fisico o mentale .
    se posso fare un esempio tra uno stupro e un tentato stupro a livello di trauma non ce molta differenza nel primo caso in piu ci sono delle ferite fisiche che guariscono in un arco di tempo piu o meno breve mentre in tutti e due a livello mentale le ripercussioni possono durare anche per tutta la vita se non affrontate e curate .
    in arkeon quando si parla di truami o abusi essi sono intesi come sia quelli fisici e mentali o anche solo mentali.
    insisti nel dire che tutto l’80% degli abusati facesse parte di arkeon vorrei sapere da quale fonte o in base a che puoi dire questo.
    e molto differente dal dire che negli abusi l’80% di essi avvengono in famiglia , penso che i link che ho postato chiariscano molto bene ogni dubbio.
    per quanto riguarda vito concordo con te che per legge lui non potesse praticare non concordo quando si parla di incopetenza in quanto la competenza in un dato ambito lavoritivo e garantita dalle lauree conseguite e non dall’iscrizione all’albo.
    per quello che rigaurda i protocolli ti dico che cosa succederebbe oggi in italia se un ricercatore ( spero che questo avvenga presto) scoprisse un cura contro tutti i tumori , passerebbero anni e molti per la sua sperimentazione e nel frattempo morirebbero migliaia di persone che potrebbero essere salvate .
    nel caso di bella ci fu di piu, quando parti la sperimentazione del suo metodo questa fu fatta in modo e maniera tale da dimostrare che tale cura non funzionasse ,ad oggi l’unica cura riconosciuta dai protocolli contro i tumori e la kemio terapia, cura scoperta decine e decine di anni fa, questo dovrebbe far riflettere come con tutto il progresso che ce stato in questi ultimi decenni in tutti i campi, contro i tumori siamo rimasti con cure vecchie di decenni.
    per quanto riguarda i falsi abusi se parli di quelli imputati ai mestri di arkeon indagati non so dire se questi siano veri o falsi sara la giustizia a sentenziare.
    se parli degli abusi che si scoprivano sugli allievi nei seminari, quelli sono tutti veri in quanto come gia detto erano gli allievi stessi a confermare il loro abuso subito.

  48. lori in arkeon c’e l’iniziazione all’energia del reiki
    ti posto questo link che ne parla e un altro che parla della storia del suo ideatore usui
    http://www.ilrisveglio.org/default.asp?hOMe=True&Pagina=Reiki&Indice=7
    http://www.ilrisveglio.org/default.asp?hOMe=True&Pagina=Reiki&Indice=2

  49. Cari signori, come potete vedere lascio che questo spazio sia vostro e soprattutto costruttivo. Vi chiedo solo di lasciare commenti di senso compiuto evitando quindi righe con lettere e numeri che non capisce nessuno. Tra l’altro vi chiedo cortesemente di non linkare articoli di altri siti poichè non mi posso prendere la responsabilità di quanto contenuto altrove. Ognuno di noi può trovare informazioni in internet di qualsiasi genere e quindi ognuno sceglie poi liberamente quanto è di proprio esclusivo interesse. Spero nella vostra comprensione.
    Un saluto a tutti voi
    MammaDolce

  50. Attuato intanto dovresti spiegarci se hai visto con i tuoi occhi le ‘lauree’ di Vito. Non ti sembra strano che uno con le lauree non si fa autorizzare nelle leggi vigenti del suo paese per esercitare senza problemi?
    E poi raccontaci se gli altri Maestri avessero conseguito le stesse lauree oppure se agivano nei vissuti della gente per ‘iniziazione’ ricevuta!

  51. le lauree di Vito qualora fossero vere …non sono riconosciute dal ministero come venne detto a mi manda rai tre ( evidentemente fecero delle ricerche sull’equipollenza!!)e la maggior parte dei suoi “iniziati maestri” non lo erano e lavoravano sulla psiche delle persone, non solo…. si permettevano dall’alto della loro maestria (?) di dare consigli su cosa e su come si dovevano affrontare gli episodi della vita

  52. salve a tutti
    io personalmente non ho mai visto le lauree di vito anche se sono sicuro che l’abbia conseguite veramente, visto tutto lo spulciare che ce stato nella sua vita passata ( come hanno fatto a mi manda raitre )sicuramante se non era vero l’avrebbero scoperto.
    il lavoro che ha delineato vito nei suoi cerchi non e classificabile come psicologia perche spazia su tanti aspetti che la psicologia non considera ,inoltre tutto questo lavoro viene supportato dall’energia reiki.
    anche se avesse fatto l’iscrizione all’albo gran parte del suo lavoro non sarebbe stato riconosciuto in quanto non convenzionale con la psicologia tradizionale .
    per chi non lo sapesse vito non ha mai nascosto il suo lavoro ed ha sempre promosso studi esterni sul metodo arkeon.
    la dottoressa Raffaella Di Marzio e stata studiosa di questo metodo fino a quando non e stata costretta a interrompere tali studi a causa della magistratura ,ci tengo a precisare che questa persona non fa parte di arkeon non ha mai partecipato ad un seminario , ed e stata invitata da un maestro formato da vito a condurre uno studio autonomo e dettagliato su questo lavoro.
    vorrei postare alcuni link che parlano di questo aspetto ma visto la gentile richiesta di mammadolce non lo faro ,
    chi vuole avere una visione piu ampia puo cercare con google raffaella di marzio e trovarsi da solo tutte le notizie a riguardo.
    per chi ancora non fosse chiaro arkeon e uno strumento di guarigione che si e delineato solo dopo anni di seminari , inizialmente seminari di reiki .
    e un lavoro nuovo non paragonabile con nessuno di quelli convezionali e riconosciuti oggi .
    un albo che identifichi e autorizzi lavori come quelli di arkeon ad oggi non ce .
    Sigmund Freud il padre di tutta la psicologia che oggi si conosce non aveva l’iscrizione all’albo semplicemente perche a suo tempo non cera un albo che identificasse quel tipo di lavoro .
    e storia che non puo esserci un albo se prima non si e delineato un lavoro, e le richieste di studi sul lavoro di arkeon da parte di vito erano proprio rivolte in questo senso alla formazione di un albo che riconoscesse legalmemte arkeon.
    se per voi tutto questo non fa testo va bene lo stesso .
    io non voglio convincere nessuno della bonta di arkeon ma voglio dare solo piu notizie possibili su questo argomento perche per giuducare in maniera obiettiva penso bisogna avere un quadro completo di tutta la situazione.
    vorrei trattare anche un’altra accusa mossa su altri blog, quella che secondo alcuni arkeon separi i figli dalle famiglie grazie a un plagio mentale .
    posto con copia incolla il racconto di una raggaza fatto su un altro sito, il link lo trovate sopra in uno dei miei post precedenti, preciso che non e un sito arkeon anche perche ad oggi quelli che c’erano sono stati tutti oscurati .
    questa ragazza racconta :
    Ciao a tutte ragazze,
    mi sono appena iscritta mossa da una ricerca su google e dalla voglia di condividere la mia esperienza con qualcuno, protetta dalla maschera di internet.

    Vi chiedo un parere, ho 25 anni, e in passato mio padre ha avuto atteggiamenti molto particolari nei miei riguardi, il nostro rapporto era molto bello e carico di effusioni, che poco a poco sono diventate altro da parte sua, io la prima volta sono rimasta spiazzata e mi sono divincolata dolcemente senza fare scenate e senza far capire a lui il mio stato d’animo…
    Ci sono stati vari episodi, io sono sempre riuscita a sottrarmi e lui non mi ha mai fatto violenza, mi chiedeva solo di rimanere, io sono rimasta sconvolta. Non è più accaduto nulla, e non ne abbiamo mai parlato, è come se in quel contesto lui fosse stato un altro. E anche adesso che ci penso, non mi par vero che quell’uomo che tanto mi fa schifo possa essere stato lo stesso con quale mangio tutti i giorni a tavola.

    Ultimamente penso spesso all’accaduto, prima non capitava mai, vivevo la mia vita tranquillamente, ora non riesco più, non riesco a classificare la gravità della situazione, non capisco se la mia è una reazione esagerata oppure se avrei duvuto chiarire in passato con lui, forse dirlo a mia madre…

    allora storie come queste in arkeon erano all’ordine dell giorno .
    un volta fatta una condivisione di questo tipo il lavoro consisteva nel condividere anche con la famiglia e quindi anche con il diretto interessato la propria esperienza .
    a questo punto i finali generalmente potevano essere due .
    1 venivano nei seminari anche i famigliari e si lavorava su questo legame ” perverso ” per poter recuperare un legame sano , e che ci crediate o no, o visto questo verificarsi molto spesso .
    2 la famiglia rinnegava questa verita dicendo che il figlio/a era stato plagiato da arkeon.
    il racconto di questa ragazza che ho postato sopra non fa parte dei cerchi di arkeon, forse questa ragazza non sa nemmeno che cosa e arkeon .
    adesso vi chiedo di mettervi nei panni dei genitori che si sentissero dire cose del genere dal proprio figlio/a ……
    forse per vergogna o omerta o quanta’altro e plausibile dire che molti di loro come poi e successo, rifiuterebbero questa verita, e dire che e un plagio di quelli di arkeon e una scappatoia troppo facile per non affrontare e nascondere questa verita .
    vi ricordo che racconti come questi venivano condivisi avvolte in maniera molto dettagliata con date posti e persone ,e impossibile far raccontare in maniera forzata episodi come questi , bisognerebbe avere un sorta di poteri mentali che nessuno al mondo oggi possiede compresi i maestri di arkeon.
    spero che continuate a postare tutti, sia quelli d’accordo che contrari in modo da fare chiarezza su tutta questa storia, inoltre mi piacerebbe leggere qualche post di persone che hanno vissuto esperienze simili al di fuori di arkeon , anche una sola persona che sia apre in un blog come questo puo dar corraggio ad altri con esperienze simili , sarebbe un bel modo costruttivo per continuare questo blog.

  53. Attuato, visto che ci sei e ci parli di questa bellezza di questo metodo di guarigione, perchè non spieghi ai lettori di questo blog le origini teoriche e i risvolti pratici dell’invenzione di Vito che si chiama: TRASGRESSIONE CREATIVA?

  54. Chiedo ad Attuato, che sembra molto informato sui fatti, di farci anche comprendere su quali assunti scientifici basava il suo studio la Di Marzio, che pare non aver mai partecipato a nessun seminario. Forse solo sulla parola di Bono e Moccia? Certo, due assiomi come questi e chi li mette in discussione! Specialmente i grandi studiosi, se ne guardano proprio dal farlo.
    Poi quoto anche io WOW e chiedo ad Attuato o a qualche altra persona dotata di onestà di spiegare a tutti in che consisteva la pratica della “trasgressione creativa”. Chi l’ha ideata? Che beneficio apportava? Chi sceglieva chi doveva tradire e con chi?
    Vogliamo parlarne?
    Un’ultima domanda: i preti e le suore del gruppo cosa ne pensavano di questa teoria? Ritenevano di praticarla personalmente oppure la benedicevano come ottima prassi del lavoro? Ne hanno mai parlato con i loro Vescovi e Superiori?
    Troppe domande vero? Ma è bene iniziare a far pubblica luce su questo metodo “innovativo”, non credete?

  55. salve a tutti .
    sto leggendo i vostri post ora, alle 1,45 dell mattino .
    sulla trasgressione creativa cerchero di spiegarlo in un post successivo con un po piu di calma .
    ma ci sono delle cose che ci tengo a dire subito , chiedo ad angelica se sa chi e ,o se si e informata sulla dottoressa di marzio prima di postare il suo commento .

    per quello che riguarda gli studi della di marzio su arkeon se “cercate” su internet trovate tutti i dettagli e invito veramente tutti a farlo .
    questo e il curriculum della dottoresa Di Marzio

    E’ membro del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR).

    Nata nel 1958, residente a Roma, è coniugata con tre figli. Dopo aver conseguito, nel 1976, la maturità classica, frequenta – contemporaneamente – la Facoltà di Scienze dell’Educazione della Pontificia Università Salesiana di Roma, dove consegue, nel Febbraio del 1981, la Licenza in “Scienze dell’Educazione” (Indirizzo di Psicologia) e la Facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, dove, nel Luglio del 1981, si laurea in Psicologia (indirizzo applicativo).

    Nel 1981 inizia la sua attività di Insegnante di Religione nelle Scuole Medie Superiori di Roma e frequenta, presso l’Università Lateranense di Roma, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater, dove, nel Dicembre 1986, consegue il Magistero Superiore in Scienze Religiose.

    Particolarmente interessata alle tematiche di Psicologia della Religione e alle problematiche coinvolte nell’educazione religiosa dei giovani, tiene il seminario denominato L’educazione religiosa del bambino presso l’Istituto Superiore Caymari di Roma. In seguito è incaricata dal Vicariato di Roma come docente formatore in Corsi di aggiornamento per gli Insegnanti di Religione cattolica.

    Nel 1994 si associa al GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa) e inizia la sua attività di studio e ricerca sui Nuovi Movimenti Religiosi, che diventerà, negli anni, parte integrante del suo insegnamento scolastico. In questo ambito approfondisce due filoni di ricerca: quello dei meccanismi di persuasione e condizionamento nei gruppi religiosi e quello dei movimenti cattolici “di frangia”.

    Per alcuni anni è membro del Consiglio Nazionale del GRIS e responsabile diocesana della sezione romana dell’Associazione. Svolge attività di consulenza e di assistenza nel Centro di Ascolto del GRIS di Roma ed è Webmaster del Sito Web dell’omonima Associazione.

    Alla fine degli anni 90 la sua attività di ricerca, studio e divulgazione scientifica si apre anche ad altre collaborazioni come quelle con il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), l’ICAA (International Crime Analysis Association) e l’ICSA (International Cultic Study Association), negli Stati Uniti.

    In particolare collabora con questa organizzazione come membro del Comitato scientifico della rivista Cultic Studies Review: An Internet Journal of Research, News & Opinion (CSR).

    Per approfondire maggiormente la sua formazione culturale nel settore dello studio delle Religioni, si iscrive al Corso di Laurea in Scienze Storico-Religiose dell’Università La Sapienza di Roma, presso la quale si laurea (con 110 e Lode), il 26 Marzo 2003 con una Tesi in Storia delle Religioni intitolata Kanungu: l’Apocalissi Ugandese.

    E’ ideatrice e responsabile, dal febbraio 2002, del Centro di Consulenza e Informazione online Sette, Religioni Spiritualità (SRS, http://www.dimarzio.it).

    Dal 1998 al 2004 ha tenuto periodicamente, presso L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater”- Pontificia Università Lateranense di Roma, lezioni di approfondimento all’interno del Corso “Sette e Nuovi Culti”.

    A partire dagli anni 1990 svolge svolto attività di insegnamento come esperta di Nuovi Movimenti Religiosi e di problematiche legate ai processi di controllo sociale all’interno dei gruppi religiosi, anche presso l’Università Urbaniana di Roma, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, L’Istituto di Scienze Religiose S. Maria di Monte Berico di Vicenza, in enti pubblici e privati, in corsi di aggiornamento per insegnanti di Religione, sacerdoti e laici impegnati nella pastorale delle nuove forme di religiosità.

    Nel 2001 è relatrice al Convegno Internazionale “The Spiritual Supermarket. Religious Pluralism and Globalization in the 21st Century: the Expanding European Union and Beyond”, presso la London School of Economics di Londra.

    Nel 2002 è organizzatrice e relatrice al Primo Convegno Nazionale sul tema “Sette, Religioni, Spiritualità: tra cultura, società, scuola”, organizzato e promosso dall’ADR (Associazione Docenti di Religione) e dal Centro Studi dello SNADIR (Sindacato Nazionale Autonomo degli Insegnanti di Religione) con autorizzazione del Ministero dell’Istruzione.

    Su incarico dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Cagliari è stata relatrice al terzo Corso di aggiornamento, riqualificazione e formazione teologico professionale per Insegnanti di Religione cattolica nella scuola dell’infanzia, Primaria, Secondaria di primo e secondo Grado sul tema “L’Insegnamento della Religione Cattolica dinanzi alle nuove forme di religiosità e ai movimenti religiosi alternativi”, svoltosi a Cagliari. Il Corso è stato autorizzato dal Ministero dell’Istruzione – Direzione Regionale per la Sardegna.

    Nel 2003-2004 è coorganizzatrice (insieme al CESNUR) e direttore editoriale di Corsiweb (http://www.corsiweb.org), il primo progetto di formazione a distanza (Corsi online) organizzati in Italia su questi temi: Il Fenomeno Religioso in Italia e l’Islam.

    Nel 2005 su incarico della Diocesi di Matera è stata relatrice al Convegno sul tema “I Nuovi Movimenti Religiosi: Orientamenti Pastorali”, svoltosi a Matera.

    Dal 2005 collabora, sotto la direzione di Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli al progetto online “Le Religioni in Italia”.

    Dal 2003 è socio ordinario della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR) e dal 2005 è membro del Direttivo della stessa Associazione.

    Nell’Anno Accademico 2004-2005 ha insegnato Psicologia della Religione presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma.

    Nel Novembre 2007 è relatrice al Convegno Nazionale organizzato dall’AESPI e UNAMS_SCUOLA: “La scuola e il pluralismo religioso in Italia”.

    Nei mesi di Dicembre 2007 e Gennaio 2008 è invitata dall’Ufficio Scuola della Diocesi di Foligno a tenere un Corso di Formazione per gli Insegnanti di Religione cattolica sul tema Ecumenismo e Dialogo Interreligioso.

    Nel Febbraio 2009 è relatrice nel corso di aggiornamento riconosciuto per insegnanti di ogni ordine e grado dal tema: “Dio lo vuole o è solo un caso: il caso, il destino, la Provvidenza nel pensiero biblico”, presso il CIB (Centro di Informazione Biblica) di Carpi e presso il Circolo Culturale Pier Giorgio Frassati di Reggio Emilia.

    Grazie ai suoi studi sull’uso didattico delle nuove tecnologie, nel 1999 viene incaricata come Insegnante di Linguaggi Non Verbali e Multimediali presso un Liceo Sperimentale di Roma. In questo settore di ricerca è coautrice, insieme ad Alberto Amitrani, del libro di testo destinato ad alunni delle Scuole Superiori: Un Computer per Amico, Garamond, Roma, 2000 e svolge attività di insegnamento per docenti delle Scuole Superiori di diverse città italiane.

    Nel liceo dove svolge la sua attività di insegnante per alcuni anni ha ideato e diretto un progetto finalizzato al potenziamento della motivazione allo studio degli alunni della scuola dell’obbligo con gravi difficoltà di apprendimento e per la prevenzione dell’abbandono scolastico.

  56. e chissene del cv della vs studiosa, forse manca la descrizione del ritrovo con tutti voi a roma bloccato dalla polizia in quanto vi hanno vietato seminari e ritrovi ufficiali con stendardi candele e incensi

  57. Scusa Attuato e che c’entra il curriculum con la storia di Arkeon? Rispondi alle domande invece di portare inutili bandierine.

  58. Guarda Attuato che questo è un blog su Arkeon e non un’agenzia di lavoro in cui si inviano curricula. Mi sembra che le domande che ti sono state fatte sono molto chiare. Sviare sugli argomenti e sputare veleno sulle persone che non si esprimono a favore di Arkeon, pare essere uno sport molto diffuso tra i 4 gatti che ancora sostengono il lavoro. Se questo è quello che avete imparato a suon di lire ed euro, in svariati seminari, state proprio messi maluccio!

  59. salve a tutti
    ho postato il curriculum della di marzio in quanto ad oggi e forse la studiosa piu rappresentativa che ce in italia su dottrine religiose sette e fenomeni simili .
    sono 15 anni che pubblica articoli e relazioni su questi argomenti.
    alcuni di questi parlano in modo molto critico dei meccanismi di plagio e sottomissione mentale di certi gruppi.
    vito ha fornito alla di marzio teorie su arkeon e filmati sui seminari ed ha organizzato un incontro conoscitivo ( non un seminario ) con i maestri ed alcuni allievi per esporre il lavoro.
    la di marzio ha anche chiesto collaborazione alla tinelli per avere un quadro piu completo.
    il suo e stato uno studio a 360 gradi raccogliendo tutti i punti di vista .
    in quell’occasione e intervenuta la finanza che ha bloccato l’incontro per alcune ore prendendo gli estremi di tutti i partecipanti .
    ce anche stato il sequestro di una candela….. ed un paio di manifesti con il logo di arkeon.
    l’incontro era esclusivamnete a titolo di studio per la di marzio .
    in seguito alla di marzio e stato oscurato il sito dove aveva aperto un blog come questo e ad oggi risulta indagata per reati gravi nel caso arkeon.
    la di marzio ha solo effettuato uno studio autonomo su arkeon dove non ha rilevato nessun fatto ( in rete si trovano le sue conclusioni su arkeon )che potesse legare questo movimento ad una setta .
    vorrei sapere su quale base se qualcuno lo sa, risulta essere indagata anche lei.
    marco rispondo a te , a parte la tua ironia, io qui non ho mai offeso e sputato veleno su nessuno ( i miei post sono sotto gli occhi di tutti ) e non ho bisogno di dire ad altri che stanno messi maluccio per esprimere le mie opinioni.
    trasgressione creativa.
    con trasgressione creativa in arkeon si definiscono varie situazioni , in modo generico si puo dire che e andare oltre i propri limiti o pippe mentali , trasgredire quello che per noi sono i limiti del giusto e sbagliato .
    vi racconto una situazione vista con i miei occhi durante un seminario .
    un ragazzo condivideva la sua attrazione verso una donna di molti anni piu grande di lui , questa attrazione era condivisa anche dalla donna in questione.
    tutti e due riconoscevano questa attrazione ma nessuno dei due la voleva vivere per paura di pregiudizi o quant’altro.
    in quel seminario fu consigliato di consumare questo rapporto in quanto l’andare a fondo di questa emozione avrebbe potuto portare al riconoscimento dell’attrazione sessuale dalla donna verso il figlio e del ragazzo verso la madre.
    questo una volta uscito fuori serve per recuperare un rapporto sano con i propri famigliari che era poi il lavoro successivo da fare .
    nei seminari che ho frequentato non ho mai sentito dire all partner di una coppia di andare con altre persone come terapia.
    se questo e successo in altri seminari con altri maestri onestamente non ve lo so dire .
    se qualcuno e stato testimone di questo in qualche seminario sarei curioso di sentire la sua esperienza , anzi lo invito a postare.
    finisco col dire che se non ho risposto prima non e stato per sviare dalle vostre domande .
    anche io lavoro come tutti voi , quando ho letto i vostri post che chiedevano risposte sulla trasgressione creativa era molto tardi e questa mattina mi sono alzato alle 6 per andare a lavorare ed ho preferito rispondervi successivamente (adesso) con un po piu di calma .

  60. Di come la realtà venga stravolta e riadattata nei racconti del maestro
    21/11/2006
    Come mi è stato richiesto, racconto brevemente un episodio di cui son stato protagonista. I lettori mi vorranno perdonare, ma non intendo, in questo luogo, fare “nomi e cognomi” (come richiesto dal prete in televisione). Chi ha visto e ascoltato queste cose sa che non mi sto inventando nulla e che cerco di essere un semplice “cronista” di quello che nel gruppo ho visto e sentito. Vorrei però sottolineare che, se è vero che in questa sede scrivo sotto pseudonimo, è anche vero che ho opportunamente informato della mia identità le persone che ritenevo necessario sapessero chi sono. Ho chiesto anche che essa venga rivelata solo alle forze dell’ordine, nel caso ne facessero richiesta, oppure a chi di dovere ove vi fosse bisogno di avere una mia testimonianza in tribunale. Mi permetto codesta osservazione perché non si pensi che son uno che lancia la pietra e nasconde la mano!

    alcuni suoi adepti con il presidente del Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio religiosa). Secondo il racconto fatto dal maestro, il gruppetto arkeoniano presentatosi al congresso del Gris (se non erro tenutosi a Pesaro? Potrebbe gentilmente confermare il luogo e magari le date, dottoressa Tinelli?) sarebbe stato accolto con favore e addirittura, dopo aver visto un dvd propagandistico di arkeon, lo stesso presidente del Gris avrebbe abbracciato il fondatore di arkeon in lacrime dicendo che quel lavoro (di arkeon) era fantastico e che doveva senz’altro venire sostenuto ecc. Ora, le cose non sono andate esattamente in questo modo. Avendo io personalmente chiesto informazioni al Gris via e-mail ( info@gris.orgIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ) circa questo specifico incontro, quello che mi è stato risposto non mi è parso confermare il racconto che avevo udito dal maestro.
    Riporto le e-mail intercorse tagliando le formule di cortesia e la mia firma.

    Io scrissi:

    XXXX
    mi è stato detto che in occasione del Vostro ultimo convegno è stata presentata al Vostro Presidente, dott. Contri, l’attività del gruppo denominato Arkeon e che il dott. Contri si è dimostrato entusiasta di detta attività.
    Vorrei gentilmente sapere se questo corrisponde al vero, in quanto io ho avuto modo di conoscere l’attività del gruppo da vicino e mi stupisce che possa avere l’approvazione della Vostra associazione in quanto vi sono molte persone, le cui testimonianze appaiono anche sul sito del Centro Studi sugli Abusi Psicologici di Bari (www.cesap.net) che, a quanto pare, dal lavoro fatto all’interno dei seminari tenuti dai “maestri” di detto gruppo, non hanno tratto benefici bensì disagi, anche di un certo rilievo, dal punto di vista psicologico.
    XXXX

    La risposta del Gris:

    XXX
    né il nostro Presidente Don Antonio Contri né altri dirigenti del GRIS hanno mostrato l’entusiasmo che a Lei è stato riferito nei confronti dell’Associazione Arkeon.
    La suddetta associazione era presente all’ultimo convegno del GRIS in quanto la partecipazione era libera e aperta a tutti. Inoltre ha chiesto, tanto al GRIS quanto ad almeno un altro ente di ricerca, di studiare in modo approfondito la sua attività e di esprimere un parere sulla stessa.
    Se decideremo di avviare questa indagine lo faremo consapevolmente e seriamente, con rigore scientifico e onestà intellettuale. Al riguardo Le chiediamo cortesemente di farci pervenire la documentazione che ritiene sia per noi necessaria per capire, con più elementi a disposizione, qual è il modus operandi di Arkeon.
    Distinti saluti
    Giuseppe Ferrari

    Ho ritenuto giusto lasciare il nome di chi mi ha risposto perché, se qualcuno avesse intenzione di indagare la questione per suo conto, possa contattarlo direttamente.

    Invito tutti ad andare a rileggere il post dell’amico Lupo per avere un altro racconto di come l’interpretazione delle cose venga modificata secondo l’utilità del momento.

    Sono poi a conoscenza di altri episodi, ma vorrei che li raccontasse chi ha verificato direttamente la distorsione della realtà che ha riscontrato.
    Intanto, mi auguro che questo possa servire da stimolo ad altri e risvegli la curiosità, anche di chi è tutt’ora in arkeon, e la voglia di verificare ciò che nel gruppo viene raccontato, senza prendere tutto per oro colato.

    Tiresia

  61. La figura del Padre – sua sacralità e funzione

    Una volta che ci si è liberati dall’influenza del pedofilo e dal lato perverso della madre, tappa obbligata nel percorso di affrancamento da quello che impedisce di accedere in modo costruttivo alla propria energia creativa, alla capacità di creare per sé una vita soddisfacente e prospera sotto tutti i punti di vista, bisogna riconoscere il ruolo sacro del padre perché la liberazione passa attraverso questo riconoscimento.

    L’uomo che si è finalmente liberato dai perversi condizionamenti della madre, deve fare un atto di sottomissione nei confronti del padre, riconoscendo la sua grandezza e chiedendogli perdono per averlo mal considerato a causa dell’influenza perversa che la madre aveva avuto su di lui.
    Dopo aver chiesto al padre il perdono, bisogna farsi dare la sua benedizione, che equivale ad una sorta di iniziazione attraverso la quale lo Spirito Sacro del Maschile viene trasmesso al figlio che a sua volta potrà trasmetterlo a suo figlio.
    Se il proprio padre non è disponibile, o perché defunto o per qualsiasi altro motivo, si può scegliere all’interno del gruppo, durante un seminario o altro lavoro affine, un uomo che ne faccia le veci e ricevere da lui la benedizione. I padri defunti possono mandare la loro benedizione sul figlio dall’aldilà. Il maestro stabilisce chi l’ha ricevuta, stabilendo anche, in questo modo, chi fra gli uomini ha fatto “il passaggio”.
    Durante l’intensivo vengono fatti degli esercizi apposta per gli uomini che servono a “portare fuori il guerriero”. Tra questi c’è la lotta sacra. Gli uomini si mettono in cerchio e le donne, a turno, si mettono in ginocchio davanti al proprio compagno, se ne hanno uno, se no davanti a chi le ispira di più come guerriero e gli chiedono se possono essere la sua squaw. Se l’uomo accetta, la donna gli si mette dietro. Un uomo può anche accettare di avere più squaw, una buona occasione per le donne che si devono “dividere” un guerriero per andarsi a guardare tutte le volte che nella vita hanno dovuto dividere un uomo con qualcun’altra. Ci sono anche casi in cui l’uomo non accetta la squaw che a lui si propone. Buona occasione per la donna per andarsi a “guardare” i rifiuti che ha subito nella sua vita.
    Quando tutti sono sistemati, la/le squaw dipingono il volto e il corpo del loro guerriero con i “colori di guerra” e danno loro un nome di battaglia (o uno se lo sceglie, questo particolare non lo ricordo bene) e la lotta può avere inizio al suono dei tamburi. A turno, il guerriero che se la sente, va a sfidare un altro guerriero e, dopo aver fatto sentire il loro “urlo di guerra”, lottano in mezzo al cerchio finchè uno dei due vince. Così si prova il proprio valore nella lotta, accompagnati da vari commenti del maestro.
    Se un uomo ha fatto veramente “il passaggio”, dopo essersi ricongiunto con lo Spirito attraverso l’iniziazione/benedizione di suo padre, avendo la Sacra Fiamma che arde in lui, può finalmente vivere felice e realizzato.
    Se fosse tutto così semplice, sarebbe una meraviglia. In realtà di gente che “ha fatto il passaggio” definitivamente ce n’è ben poca. C’è sempre qualche processo in agguato che impedisce la realizzazione personale. Naturalmente il maestro sa sempre che processo è e con vari “ci lavoriamo” e “non è mai finita” si va avanti a fare lavori su lavori, seminari su seminari. Nessuno di questi gratis o in omaggio.

    Per le donne la via è più lunga e laboriosa.

    Tiresia

  62. salve a tutti.
    volevo chiedere qualcosa a tiresia.
    da quello che scrivi sembra che tu sia rimasto deluso da arkeon o dai suoi maestri .
    da come parli di questo lavoro, penso tu sia un maestro di arkeon ” pentito ” di averne fatto parte, ti vorrei chiedere se secondo te sia tutto da buttare o se qualcosa di valido pensi ancora che ci sia .

  63. Arkeon? Ma fatemi il piacere!
    Meglio il panettone Motta!

  64. http://blog.libero.it/lorita/8297929.html

    Un riepilogo documentato del Caso Arkeon

  65. Mi sembra proprio che la storia della Di Marzio sia andata diversamente da come c’è stata raccontatta nei siti, per mettere in cattiva luce la Tinelli.
    http://www.mondoraro.org/2009/11/15/pietro-bono-simpatizzante-del-metodo-arkeon-in-polemica-con-gianni-leone/

    Speriamo che questo giornalista ci dia ulteriori notizie a riguardo e alla fine i deboli tasselli creati ad hoc, cadranno rivinosamente sulla testa di chi li ha creati per diffamare e creare il falso nemico.

    Speriam ben

    La verità presto ci illuminerà.

  66. Il processo al 18 marzo 2010. Era sono fesserie vero? E allora perchè il processo????

  67. All’Allegri le riunioni dei seguaci Arkeon

    il mattino di Padova — 02 novembre 2007 pagina 18 sezione: CRONACA
    Il quartier generale padovano della presunta psicosetta The Secret Path era nella sala Perlasca dell’aeroporto Allegri. Dopo i festini, si scopre che al primo piano del discusso scalo di via Sorio due volte al mese si riuniva la succursale padovana di Arkeon, l’associazione indagata dalla procura di Bari per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica, truffa aggravata, violenza sessuale, violenza privata e calunnia. All’Allegri si tenevano i seminari di Arkido, una variante di Arkeon, che fa parte della stessa organizzazione che pare si occupi di reclutamento. Tutti i siti dell’organizzazione sono stati oscurati dalla polizia postale di Bari. Da oltre quattro anni una trentina di associati si riunivano in tre giorni di immersione totale nella sala affittata alla società Aeroporto Civile per la somma di 70 euro al giorno. A prendere accordi con l’Allegri S.Z. che tutti chiamano maestro. Gli appuntamenti si teneva per lo più durante i fine settimana e a fine novembre erano in programma altri due cicli di seminari che a quanto pare sono stati congelati dopo le vicende giudiziarie. Seminari quanto meno anomali, che non sono sfuggiti al personale dell’Allegri. Venti, trenta persone che si chiudevano per l’intera giornata dentro la sala Perlasca con le tapparelle abbassate, con il cibo portato dentro da un servizio catering, ma soprattutto scandite da gong e rumori inquietanti. «Ho visto fuggire donne in lacrime, disperate» racconta un ex dirigente dell’aeroporto «C’erano giovani e anziani e da quanto mi sembrava la prima mezza giornata era destinata al reclutamento dei nuovi soci, ad una sorta di loro iniziazione. Tutti con il cartellino con scritto solo il nome di battesimo». Una circostanza confermata da una pagina web del sito recuperata il 26 settembre in cui si descrivono i seminari Arkido e in cui è espressamente specificato che la prima mezza serata è gratuita e aperta al pubblico. C’è chi ha visto bambini lasciati per ore nell’androne, d’inverno, al freddo in attesa che i genitori finissero i corsi. C’è chi si è preoccupato per quei rumori equivoci che provenivano dalla stanza ed è entrato a vedere, trovando tutti al lume di candela disposti a cerchio. In molti all’Allegri pensavano che si trattasse di gente strana. Tutti hanno collegato i servizi di Striscia la Notizia con quelle riunioni che si tenevano nella sala Perlasca, con quel cartellone dal nome simile che in realtà era un «brand» della stessa psicosetta.

  68. Dal sito del CESAP http://www.cesap.net

    La fantomatica lettera contro Arkeon
    PostDateIconMercoledì 14 Aprile 2010 21:19

    Ci viene comunicato che uno dei pochi membri attivi di Arkeon (indagato per concorso in calunnia) fantastica circa una fantomatica azione diffamatoria del CeSAP su delle strutture ricettive in cui si svolgevano seminari di Arkeon.

    Pubblichiamo di seguito la lettera che fu spedita ad alcune delle strutture ricettive di cui ci fecero notizia fuorusciti di Arkeon e che erano presenti sui siti e sulle bochures dello stesso gruppo. Tale lettera fu allegata dai vari membri di Arkeon nelle varie denunce che presentarono alle tante Procure d’Italia, secondo il Kit che gli avvocati del fondatore di Arkeon predisposero opportunamente. I PM e i GIP di tali Procure ritennero tale prova, insieme ad altri documenti, assolutamente non diffamatoria (da qui le varie archiviazioni e le conseguenti azioni di denuncia per concorso in calunnia).

    Pubblicando la presente chiediamo pubblicamente alle tante strutture ricettive, come non abbiamo sentito le urla provienienti dalle stanze in cui i membri di Arkeon saggiavano le loro dinamiche. Come qualcuno non abbia notato il passaggio di bare, come nessuno dei dipendenti non abbia notato che membri di Arkeon salivano su un pulmanino vestiti di stracci per andare a chiedere l’elemosina in paesi vicini. Ci chiediamo davvero come le strutture ricettive non abbiano notato nulla di strano.

    Qualche anno fa un hotel di Bologna ci raccontava telefonicamente di grida e di movimenti strani e fortemente preoccupanti. Possibile che fosse l’unico?

    Possibile che membri dell’Hotel dove si svolse l’ultimo blitz a Roma invece si facevano complici di un incontro a porte chiuse, dopo che i giornali avevano riportato la notizia dell’ordinanza della Procura che vietava le attività di Arkeon? Nei fascicoli del tribunale sono state depositate anche le email dei titolari di quell’hotel.

    Riteniamo davvero grave che nessuna di queste struttute abbia sentito il dovere, se non civico, di informare le Forze dell’Ordine di cose strane, così come qualcuno di loro ha raccontato, che avvenivano in Arkeon.

    Siamo fiduciosi che prima o poi si farà chiarezza anche su questo. E ci ripromettiamo di riportare tutte le novità sul caso che la nostra associazione continua a raccogliere quotidianamente, anche grazie a documenti che continuano a pervenirci da fuorusciti.

    In ogni caso per chi voglia approfondire consigliamo i seguenti links:
    http://www.cesap.net/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=256&Itemid=60
    e
    http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=1593:All%27Allegri%20le%20riunioni%20dei%20seguaci%20Arkeon&catid=253:arkeon&Itemid=230

      • Grazie a passante per caso!!
        Slitta ancora il processo alla psicosetta
        L’introspezione si traduceva in incontri, studi e seminari, naturalmente a pagamento. I giudici della II Sezione Penale rinviano a febbraio 2011 i primi testi, mentre incombe la prescrizione

        Era già stato rinviato all’altro ieri e cioè a metà ottobre, dopo un’udienza durata l’intera mattinata prima della pausa stiva, il processo alla psicosetta barese ‘Arkeon’. E mercoledì c’ha pensato l’altro maxiprocesso denominato ‘Farmatruffa’ a costringere il presidente del collegio giudicante a farlo slittare nuovamente di altri quattro mesi, questo dibattimento contro una decina di persone accusate d’un vasto giro di truffe e raggiri scoperto anche a Bari dopo le denunce su metodi che ricopiavano malamente alcune tecniche indiane. Nell’udienza del 22 giugno, dunque, celebrata dinanzi ai giudici della Seconda Sezione Penale (Pres. Forleo) presso il Tribunale di Bari, dopo una lunga camera di consiglio il collegio ammise alcune parte civili per il risarcimento dei danni nella persona della dottoressa Lorita Tinelli come parte lesa, ma anche come rappresentante del centro studi contro gli abusi psicologici e infine l’ordine degli psicologi, mentre fu esclusa l’Arcigay e un’associazione a tutela dei consumatori. A giugno l’avvocata difensore di Vito Carlo Moccia, principale accusato per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica, truffa aggravata, calunnia e violenza privata e sessuale, prese la parola per precisare alcuni aspetti procedurali, in particolare la genericità di alcuni capi d’imputazione, ma il collegio, dopo la replica del Pubblico Ministero Francesco Bretone, ha preferito prima rinviare il processo al 13 ottobre e poi ancora al 3 febbraio dell’anno venturo, per cominciare a escutere i testimoni chiamati dallo stesso Pubblico Ministero. E proprio alcuni di essi, presenti l’altra mattina nell’Aula dove si sarebbe dovuto svolgere il processo, hanno avuto modo di esprimere tutta la loro rabbia e disagio per l’ennesimo rinvio, segnale anticipatore d’una prescrizione che aleggia sempre più pesantemente. E che potrebbe cancellare la lunga scia di reati contestati dalla Pubblica Accusa con un brutto, bruttissimo colpo di spugna. Ciò anche in considerazione del lungo elenco presentato dalla difesa degli imputati, probabilmente allo scopo di allungare a dismisura i tempi processuali, sperando, appunto, nella prescrizione per evitare ulteriori accertamenti dibattimentali o condanne. I giudici baresi, infatti, dovranno accertare se le tecniche usate dagli adepti del ‘metodo Arkeon’ fossero in effetti indirizzate a persone fragili, pronte ad aggrapparsi a qualsiasi speranza per stare meglio in cambio di denaro: persone affette da tumori, Aids o anche coppie sterili. L’introspezione della psicosetta barese, secondo l’impostazione accusatoria, si traduceva in incontri e seminari, naturalmente a pagamento, durante i quali i partecipanti venivano bendati, mentre il ‘Maestro’ chiedeva loro di abbandonarsi a strani atteggiamenti di libertà, fisica e verbale. La rete ‘Arkeon’ copriva tutto lo stivale, da Palermo a Roma, fino a Milano, dove è tuttora in corso un altro dibattimento contro lo stesso metodo Arkeon. A Bari molti invece, secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Bretone, avrebbero partecipato solo ad alcune lezioni, ma altri sono arrivati a sborsare fino a 15mila euro, finendo intrappolati in vere e proprie truffe. Ma ecco una testimonianza di chi ha provato il metodo ‘Arkeon’, quella di Carlo ‘…ridotto ad uno straccio arrivato anche a tentare due volte il suicidio con tanto di ricovero in ospedale reparto psichiatrico per disturbi della personalità nella disperazione’. Carlo, dopo la fine di Arkeon, è stato lasciato dalla moglie, ‘…dicendo che non mi aveva mai amato e che era stata con me solo per il fatto di far parte di Arkeon. Io sono caduto in una depressione fortissima e in quei momenti di depressione ho preso l’hiv con dei rapporti omosessuali non protetti perché, prima di essere convinto del contrario da Moccia, io ero omosessuale, scrivo non per cercare una via di fuga dalle mie eventuali responsabilità legali ma per offrire un’ altra testimonianza su come certi metodi possono essere realmente devastanti.
        Io come maestro di Arkeon ho semplicemente ubbidito a quello che mi veniva detto e ho sempre creduto che il metodo che portavo avanti non avesse niente a che fare con la psicologia. non mi sono mai permesso di essere critico perchè chi lo faceva era tacciato e poi allontanato dal gruppo’. Ora si attende che queste e tante altre storie siano ripetute a partire dal 3 febbraio 2011 in un’aula di tribunale, a Bari, per comprendere cos’era in realtà ‘Arkeon’. Sperando che non arrivi prima il colpo di spugna di cui sopra…

      • ATTO CAMERA

        INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07078
        Dati di presentazione dell’atto
        Legislatura: 16
        Seduta di annuncio: 317 del 05/05/2010
        Firmatari
        Primo firmatario: MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA
        Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
        Data firma: 05/05/2010
        Elenco dei co-firmatari dell’atto
        Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
        LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO06/05/2010
        SERVODIO GIUSEPPINAPARTITO DEMOCRATICO07/05/2010
        BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO12/05/2010
        Destinatari
        Ministero destinatario:
        PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
        MINISTERO DELLA SALUTE
        MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
        MINISTERO DELL’INTERNO
        Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
        Delegato a rispondere Data delega
        PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/05/2010
        Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL’INTERNO delegato in data 11/05/2010
        Stato iter: IN CORSO
        Fasi iter:
        APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/05/2010
        APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 11/05/2010
        MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 11/05/2010
        APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/05/2010
        Atto Camera
        Interrogazione a risposta scritta 4-07078
        presentata da
        MARGHERITA ANGELA MASTROMAURO
        mercoledì 5 maggio 2010, seduta n.317
        MASTROMAURO, LOSACCO, SERVODIO e BELLANOVA. –
        4/07078 : CAMERA – ITER ATTO http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAt
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        Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro della giustizia, al Ministro
        dell’interno.
        – Per sapere – premesso che:
        nella provincia di Bari sono state rinviate a giudizio 10 persone (la posizione dell’undicesimo indagato è
        stata stralciata) coinvolte nell’inchiesta della psico-setta Arkeon, l’indagine ha preso spunto dalla
        trasmissione Mi manda rai3 del 2006 e più recentemente anche da differenti servizi di Striscia la notizia;
        la setta, con sede amministrativa a Bari, liberamente ispirata alle filosofie orientali del genere Reiki,
        secondo gli investigatori sarebbe riuscita in dieci anni di attività a raccogliere e truffare oltre 10 mila
        adepti in tutta Italia, obbligandoli a partecipare a costosi seminari per poter guarire da malattie gravi,
        tumori e AIDS;
        a capo della setta sarebbe Vito Carlo Moccia, di 57 anni di Noicattaro (Bari) il quale si dichiarava
        psicologo senza possederne il titolo;
        attraverso la testimonianza di molti membri della predetta setta è stata riscontrata, tra l’altro, la pratica
        dell’abuso sessuale e della violenza di gruppo anche su minori, spingendo le vittime a credere che l’abuso
        sessuale fosse stato praticato nel corso dell’infanzia dal 95 per cento dei genitori sui propri figli;
        tali ricordi, rimossi secondo la setta andavano recuperati attraverso l’abuso sessuale da parte dei maestri;
        tali fatti pare risalgano al periodo dal 1998 al 2008, nel corso del quale si sono accertati anche due suicidi
        collegati alle attività di Arkeon;
        i maestri proponevano percorsi graduali di affiliazione all’organizzazione risultati essere vere e proprie
        manipolazioni, attraverso la partecipazione a seminari pagati dai partecipanti intorno ai 260 euro per il
        primo livello e fino ai 15 mila euro per i livelli successivi;
        è stato inoltre riscontrato attraverso le testimonianze di alcune vittime che alcune coppie per risolvere la
        loro crisi coniugale sono arrivate a pagare fino a 100 mila euro;
        dopo che la Corte Costituzionale, con una sentenza del 1981, ha cancellato il reato di plagio, l’attività
        lobbistica delle sette è molto più forte, non esistono al momento misure di contrasto efficaci contro queste
        organizzazioni, nonostante i numerosi arresti effettuati dalle Forze dell’ordine negli ultimi anni, ad esempio
        quello di Danilo Speranza, guru della setta Re Maya avvenuto a Roma;
        la procura di Bari ha contestato ai dirigenti della setta Arkeon i reati per associazione a delinquere, truffa,
        esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità
        procurata da violenza; il processo è iniziato la settimana scorsa -:
        se si intendano adottare iniziative per riempire il vuoto normativo in materia di contrasto del fenomeno
        delle sette, ripristinando il reato di plagio;
        se si intendano assumere e/o intensificare, soprattutto nelle zone più colpite dal fenomeno, i necessari
        interventi di ordine pubblico per reprimere il fenomeno;
        se si ritenga opportuno promuovere una campagna di sensibilizzazione, in particolare nelle zone disagiate
        e colpite già in passato dall’attività delle sette, affinché fenomeni di questo tipo non proliferino, attivando
        strumenti culturali atti a prevenirli tramite la sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
        (4-07078)
        Classificazione EUROVOC:
        CONCETTUALE:
        delitto contro la persona, setta religiosa, societa’ segreta, vittima
        GEO-POLITICO:
        BARI – Prov, PUGLIA, NOICATTARO, BARI – Prov, PUGLIA

  69. http://vimeo.com/channels/arkeon

    Qui alcuni video di Arkeon.

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