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Don Giovanni (Usai) a luci rosse? Monsignor Sanna prega per lui!

Il Giustiziere degli Angeli

Leggiamo: Cappellano al carcere di Oristano arrestato per violenza sessuale e di favoreggiamento della prostituzione. Don Giovanni Usai, il sacerdote caro alla Lega! Cappellano del carcere di Oristano e patron della comunità di recupero “Il Samaritano”…

La Cooperativa Sociale Il Samaritano nasce nel 1999. Appena costituita, inizia l’attività agricola nei terreni messi a disposizione dell’ ERSAT in agro di Arborea, località Sassu con gli ospiti del “Centro Servizi per immigrati”. Nella struttura inaugurata il 22 Novembre 2002 attualmente vi dimorano 28 persone senza distinzione di razza, colore, religione e privi di punto di riferimento nella società, la possibilità di essere accolti per poter anch’essi beneficiare dei permessi premio e delle pene alternative ( Gozzini, Simeone, Smuraglia ). Nel 2006 l’ ERSAT dà in concessione l’azienda sita in località Pagu e Bonu, con destinazione d’uso per l’accoglienza di detenuti con problemi psichiatrici. Alcuni numeri danno la dimensione dell’azione che Il Samaritano a svolto in questi anni, i detenuti accolti in permessi premio sono stati circa 1500, i detenuti accolti con misure alternative 174.

Ma oggi cosa è accaduto??? Il sacerdote è stato appunto arrestato e messo ai domiciliari in quanto ha dei problemini di salute!! A don Usai la Procura della Repubblica contesta di non aver esercitato il necessario controllo sugli ospiti della Comunita’ e in particolare sulle donne, che erano detenute in affidamento e dovevano rispettare precisi obblighi imposti dal Tribunale di sorveglianza. Non e’ chiaro pero’ se e quanto il sacerdote fosse a conoscenza, secondo l’accusa, di quanto avveniva nelle stanze delle ragazze. Certo e’, pero’, hanno spiegato i militari, che il via vai di persone estranee nei locali della Comunita’ era molto intenso e che la cosa andava avanti almeno dal 2005. Ma a suo carico, come detto, c’è anche un’imputazione per un singolo episodio di violenza sessuale. Secondo l’accusa avrebbe chiesto a una ragazza, anch’essa nigeriana, una prestazione sessuale in cambio della assunzione a tempo indeterminato, poi concessa, che le avrebbe consentito di restare in Italia e regolarizzare la sua posizione.

Niente di nuovo in fondo! ci sono già stati altri sacerdoti (oltre quelli accusati di pedofilia) che si sono dati alle gioie del sesso e ad organizzazioni di tal tipo. Chiaro che queste notizie non mi piacciono e mi fanno venire il solito mal di stomaco ma la cosa che mi disturba sempre di più sono i “capi” dei sacerdoti che, come al solito, danno la loro solidarietà al “confratello”, pregano per lui e ci rimarcano “che la presunzione d’innocenza e’ un principio del diritto penale secondo il quale un imputato e’ innocente fino a prova contraria, don Giovanni compreso”. Troverei più di buon gusto che i “signori porporati” o spendessero anche parole verso le vittime (che sono tali fino a prova contraria”, oppure dicessero “tacciamo sino a quando la verità non venga stabilita”!

Questa è la sintesi per quanto riguarda il caso “Don Giovanni Usai” e, se volete leggere i giornali on-line potrete farlo QUIQUIQUI